Corriere della Sera

La 78enne Pelosi parla per ore sui tacchi in nome dei Dreamers

Nel Guinness della Camera le oltre 8 ore di orazione civile per gli immigrati della leader della minoranza

- Giuseppe Sarcina

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

WASHINGTON Lo ha fatto notare lei stessa, con un sorriso, dopo 5 ore e 15 minuti di discorso: «Credo di aver battuto un record». Sono passate da poco le 15, nell’emiciclo della House of Representa­tives. Nancy Pelosi parlerà di «Dreamers», i figli dei migranti irregolari, fino alle 18 e 10, portando a termine l’intervento più lungo nella storia del Congresso americano, 8 ore e 5 minuti. Il primato risaliva al 1909, con la firma di un altro democratic­o, James Beauchamp Clark.

Per uno dei paradossi della politica questa performanc­e memorabile potrebbe essere associata a una sconfitta pesante: la leader parlamenta­re del partito democratic­o ha spiegato perché, nella notte, voterà contro il compromess­o bipartisan sul bilancio. Ma sia al Senato che alla Camera una parte decisiva dei democratic­i potrebbe dare il via libera.

Per Nancy Pelosi era importante segnare questa fase così confusa con una testimonia­nza netta, un’orazione civile, nel significat­o più classico del termine. Certamente non un esercizio di ostruzioni­smo, come quello di Wendy Davis, che nel 2013 parlò quasi undici ore nel Senato texano per impedire, riuscendov­i, l’approvazio­ne di restrizion­i all’aborto. E neanche un manifesto ideologico, una tirata alla Fidel Castro.

Anzi Nancy, 78 anni tra un mese, ha cominciato il suo «speech», in sordina, nell’aula deserta, alle 10 e 5 minuti. Il regolament­o le consentiva, in quanto capo della minoranza, di superare il minuto concesso a tutti gli altri. È rimasta in piedi un tempo infinito, sui tacchi di 10 centimetri, allungando ogni tanto la mano verso una bottigliet­ta d’acqua e tamponando un leggero raffreddor­e con un fazzoletti­no di carta stretto in un pugno. Marco Boato febbraio 1981

Sul leggio una risma di carta, con i fogli che scorrevano via leggeri. «Coglierò questa occasione per parlare di giustizia sociale, dell’obbligo morale che tutti noi abbiamo nei confronti di questi patrioti». Sono i «Dreamers», circa 800 mila uomini e donne arrivati negli Stati Uniti quando erano bambini, al seguito dei genitori Wendy Davis giugno 2013 senza documenti in regola. Saranno protetti dalla deportazio­ne fino al 4 marzo dalla legge «Daca», il «Deferred Action for Childhood Arrivals».

Pelosi ha chiesto, ancora una volta, di inserire anche la sanatoria per i «Dreamers» nel provvedime­nto che rifinanzia il governo federale. Ha Mercoledì la leader dem alla Camera ha parlato 8 ore e 5 minuti. Il record precedente (5 ore e 15 minuti) risaliva al 1909 letto, una a una, circa 300 storie, come quella del «top gun» dell’air Force, figlio di un pilota peruviano.

Nancy D’alessandro, nata a Baltimora da genitori italo americani, con un nonno molisano e l’altro abruzzese, sposata con Paul Pelosi, cinque figli, patrimonio di famiglia stimato sui 25 milioni di dollari, è stata la prima donna a occupare la carica di Speaker della Camera, dal 2007 al 2011. Un percorso liberal, da appassiona­ta sostenitri­ce dell’aborto, dell’eutanasia, della ricerca genetica. Ma ieri a un certo punto ha spiazzato tutti: «Forse avrei bisogno del mio rosario, benedetto dal Papa». Ha citato brani dalla Bibbia, soffermand­osi sulla Parabola del Buon Samaritano, nel Vangelo di Luca. «È stata usata tante volte per accogliere gli stranieri. I Samaritani non erano amici della persona che il buon Samaritano salvò. Ma quello era un uomo di giustizia».

Il rosario

Ha citato passi della Bibbia e a un certo punto ha chiesto il suo rosario «benedetto dal Papa»

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Nancy Pelosi
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