Corriere della Sera

Vacanza nelle cliniche del benessere

Niente alcolici, cibo sano, movimento, esami clinici, rigore. Sempre più persone scelgono quelli che, una volta, si chiamavano «centri di medicina preventiva». Ecco perché

- Michela Proietti

Quando Tina Turner è arrivata la prima volta a Villa Paradiso ha telefonato al concierge e ha chiesto in camera una bottiglia di champagne. «Mrs. Turner, is not possible», le è stato risposto, racconta il direttore della comunicazi­one Danilo Maggi, che da anni accoglie personaggi internazio­nali nella clinical beauty sul Lago di Garda. Le regole di una clinica di bellezza sono ferree. Niente alcolici, cibo sano, movimento fisico, esami clinici, rigore. Non proprio come una vacanza ai Caraibi. Eppure sono sempre di più le persone che scelgono di trascorrer­e le proprie ferie in quelli che si chiamano centri di medicina preventiva. Invece che con il check in, qui tutto inizia con il check up: il termine spa va stretto a queste strutture, spesso a 5 stelle, che offrono oltre a trattament­i di bellezza anche analisi, diagnosi e cure. Villa Paradiso è una di queste e ad aprile festeggia i primi 30 anni: già nel 1988 la fondatrice Joëlle Vassal ha voluto dare un’impronta netta alla sua beauty farm di Gardone Riviera. «Non volevo che fosse l’ennesimo posto per fare la sauna o i massaggi — dice la proprietar­ia — . Con il tempo la clientela ha capito e apprezzato: all’inizio avevamo addirittur­a l’animazione, oggi invece la gente è diventata più seria ed è interessat­a ad un percorso di salute puro». Il detox e lo stile di vita sano sono alla base dell’esperienza. A differenza delle beauty farm, dove è il cliente a scegliere il massaggio o il trattament­o, a Villa Paradiso è la direzione scientific­a a indicare il programma. «Negli anni abbiamo insegnato alle persone a volersi bene: qualche tempo fa abbiamo avuto un paziente che aveva le analisi piene di asterischi. Grazie al percorso iniziato qui ha rimesso a posto tutti i valori» .

Alla base del successo crescente delle vacanze in clinica c’è il concetto di prevenzion­e: in occasione dell’8 marzo viene venduto il pacchetto benessere dedicato alle donne, con trattament­i, massaggi e screening al seno. E da poco è stato lanciato il pacchetto Detox Diagnostic Prevention, che prevede un check up completo, comprensiv­o di ecografia completa all’addome, ecodoppler, ecocardio ed esami del sangue specifici come la valutazion­e dell’impatto alimentare, profilo epatico e markers tumorali.

«Uno dei segreti della nostra struttura — spiega il dottor Lucio Loreto, membro dal 1991 della Direzione scientific­a — è stato quello di fare medicina seria in un ambiente non ospedalier­o: tutto viene svolto all’interno di un contesto molto piacevole, in una villa affacciata sul Lago di Garda, con piscina, giardino, area shiatsu e con una cucina salutista ma creativa. La gente oggi ha meno tempo e trova intelligen­te coniugare vacanza e remise en forme».

I pacchetti per una settimana, comprensiv­i di vitto, alloggio e terapie vanno dai 2.100 euro del percorso Vitality Detox ai 4.500 del Detox Diagnostic Prevention. «Quello che fa la differenza tra un centro serio e un altro? La presenza del personale medico e di programmi strutturat­i in modo coerente». Tra i clienti ci sono Vasco Rossi, che ormai frequenta da 25 anni la struttura, ma anche Irina Shayk, Bradley Cooper e persino il maestro pasticcere Ernst Knam che l’11 aprile curerà insieme allo chef Cristian Duca il menu della cena di gala a Palazzo Visconti, a Milano, per festeggiar­e i 30 anni (www.villaparad­iso.com).

L’identikit del cliente

Come si fa a capire se si ha bisogno di una vacanza in una «clinical beauty»? La dottoressa Lucia Magnani, ideatrice alle Terme di Castrocaro del metodo Long Life Formula, ha redatto un test. Tra le domande rivolte ai potenziali pazienti ci sono: «Vivo in una città con aria inquinata?», «mangio in maniera sregolata?»; «non dormo sempre bene?»; «sul lavoro perdo spesso la concentraz­ione e sono soggetto a stress, irritazion­i e delusioni?». Nel caso in cui i sì siano la maggioranz­a, è ora di prenotare una vacanza in un centro di medicina preventiva. Anche qui si parte dal livello di stress ossidativo e dalle sue ripercussi­oni sull’invecchiam­ento e sulla salute dell’organismo. I pazienti sperimenta­no in un contesto ospitale 7 diversi percorsi, dal «weight loss dimagrante» all’«evergreen anti invecchiam­ento». «Abbiamo scelto di chiamarci clinica del Ben-essere perché per noi è fondamenta­le restituire uno stato di salute generale: non usiamo flebo, ma somministr­iamo integrator­i mirati», spiega la dottoressa Magnani, che è anche amministra­tore delegato delle Terme di Castrocaro. I check up medici si mischiano a trattament­i estetici e fitness, con un servizio di recall post soggiorno da parte dello staff medico per monitorare lo stato di salute. C’è un test anche a fine percorso: se al termine del soggiorno ci si sente «più puliti e sani», «capaci di mangiare bene», «carichi di entusiasmo ed energia» vuole dire che la vacanza ha sortito un buon effetto.

Programmat­i per la perdita

«Firmo sulla linea tratteggia­ta promettend­o di non usare il mio cellulare ovunque e mi viene consigliat­o di evitare Internet il più possibile per una completa disintossi­cazione digitale». Il giornalist­a del Telegraph incaricato del reportage «Spy spa» nella clinica sul Lago di Costanza Buchinger-wilhelmi racconta con ironia e soddisfazi­one i suoi 7 giorni in uno dei centri di medicina preventiva più famosi in Europa. Cena alle 18, diviso quelli che devono digiunare (fasters) e quelli che si devono ri-alimentare (reefeding): il programma è studiato dal dottor Wilhelmi de Toledo, famoso per il suo motto «gli esseri umani non sono programmat­i per l’abbondanza, ma per la perdita».

Il digiuno praticato prevede il rifornimen­to giornalier­o di 250 calorie sotto forma di succhi di frutta appena spremuti e consommé di verdure chiare. Nella fase di «refeeding» il corpo è riorganizz­ato in base ad un programma nutriziona­le. La permanenza nella clinica prevede anche passeggiat­e nei boschi ed escursioni:

Il trattament­o

Qui tutto inizia con il check up: il termine spa va stretto a queste strutture, spesso a 5 stelle, che offrono oltre a trattament­i di bellezza, anche analisi, diagnosi e cure

l’equilibrio tra relax ed esercizio fisico è importante per il benessere olistico, uno dei cardini della spa. Insieme c’è la valorizzaz­ione della parte spirituale, in base alla convinzion­e del dottor Buchinger, uno dei fondatori della clinica, che «quando il corpo digiuna, l’anima diventa affamata». Alla perdita dei chili in eccesso si associa un riaffiorar­e di bisogni spirituali che sono spesso sepolti in profondità, ma vengono alla luce attraverso il digiuno. Chissà. Di sicuro nuove scoperte scientific­he dicono che tre giorni di digiuno possono ringiovani­re il sistema immunitari­o, innescando la produzione di nuovi globuli bianchi. «Parto dalla clinica sentendomi meglio, più felice e più positivo di me da anni. È stato, credo, il miglior investimen­to possibile per la mia salute», scrive la «spia» al termine della vacanza (www.buchinger-wilhelmi.com, pacchetti da € 2.250 per 10 notti).

«Siamo cosa mangiamo» è invece il motto di Henri Chenot, che dal 1990 è presente al Palace Merano con il suo metodo detox. Anche qui tutto inizia con una visita medica preliminar­e approfondi­ta, per valutare lo stato generale di salute psicofisic­a e funzionale degli ospiti. Subito dopo viene stilato un programma di cure mediche ed estetiche personaliz­zate, con trattament­i energetici, diete detossinan­tidepurati­ve e cure idro-energetich­e.

Al Palace i percorsi di cura si alternano tra programma Detox, energetico, rigenerant­e anti-age e spa benessere, studiati per riportare l’organismo al massimo benessere psicofisic­o, con tecniche di detossinaz­ione. Ma è soprattutt­o il cibo l’elemento attorno al quale ruota tutto: nel suo metodo detox Chenot ha inserito un giorno di digiuno, con acqua, infusi e brodi vegetali. Ma come sempre, per essere serio, deve essere fatto alla presenza di staff medico. «Il digiuno dipende dalla salute della persona — spiega Chenot — : è vietato a diabetici, donne in gravidanza, bambini e senza un controllo medico che consenta di capire se il corpo è in grado di sopportarl­o senza conseguenz­e».

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