Corriere della Sera

Con l’orso in Canada Comprare esperienze

L’elenco dei posti più lussuosi del mondo

- Umberto Torelli

Luxury travel. È questa la voce con cui vengono classifica­ti nel turismo i viaggi di lusso. Un segmento in costante crescita, che nei prossimi due anni segnerà un ulteriore incremento del 6 per cento. Lo rivela l’ultima ricerca di Pangaea Network l’associazio­ne mondiale di agenzie indipenden­ti che ha coinvolto più di 600 tour operator. I motivi del successo non vanno ricercati soltanto nella scelta di hotel a cinque e sei stelle con prezzi faraonici. Adesso a distinguer­e i fortunati che possono permetters­elo è la presenza o meno di esperienze esclusive e servizi ad hoc. Non basta spendere, bisogna diversific­are. Così alle Seychelles oltre alla capanna sull’atollo vengono proposte immersioni con diving personale. E nel deserto del Gobi si va alla scoperta dei dinosauri in compagnia di un paleontolo­go. Sono questi i valori aggiunti del lusso che secondo la ricerca prevede un budget medio vicino a 10 mila euro a persona, per una decina di giorni. In soldoni una spesa di mille euro a ogni sorgere del sole.

Dici lusso e pensi subito al rifugio su palafitte affacciato sul mare blu smeraldo. Se poi si trova come The Brando sull’atollo privato di Tetiaroa in Polinesia, il soggiorno dei sogni è servito. Acquistata dall’attore Marlon Brando e dopo la sua scomparsa aperta come ecoresort. Con una spesa media di 4.600 euro al giorno, una coppia dispone di villa con piscina bordo oceano. Nel rispetto dell’ambiente l’atollo che dista 20 minuti di volo

In crescita

In costante aumento il turismo del segmento «Iuxury»: molto per pochi

(privato) da Tahiti si gira rigorosame­nte a piedi e in bicicletta. Gli amanti di lusso e natura trovano pane per i loro denti nella baia di Hudson, con un viaggio alla ricerca degli orsi polari. Da Winnipeg in Manitoba si raggiunge prima in aereo e poi in elicottero l’ecolodge di Dyamond Lake. Spiega Fabio Chisari di Azonzo Travel il tour operator milanese che propone l’esperienza: «Qui sono previsti tre giorni di full immersion tra bellezze incontamin­ate dell’artico accompagna­ti da un esperto naturalist­a». Oltre ai «giganti bianchi dei ghiacci» sarete in compagnia di gufi delle nevi, foche e volpi artiche. Il prezzo è 1.900 euro al giorno. Aurore boreali incluse.

Immaginate di essere a 2.000 metri, sullo strapiombo di un canyon, dove l’unico rumore ad accompagna­rvi è quello del vento contro le rocce. Qui è stato costruito l’eremo extralusso dell’al Jabal Anantara resort. Siamo sulle montagne dell’oman a una cinquantin­a di chilometri dalla capitale Muscat. Nel magico regno degli aflaj, il sistema di irrigazion­e a canali che portano a valle l’acqua nelle piantagion­i di datteri. In tutto il Sultanato formano un’intricata rete idrica con 6 mila condotte. A progettarl­e nel VI secolo furono le tribù della montagna per coltivare ortaggi e frutta col sistema a terrazze. Se arrivate in primavera dalle finestre di una delle venti villas (1.600 euro a notte) con infinity pool annessa, godrete l’impagabile vista della montagna in fiore. Perché l’abbondanza di acqua e il terreno fertile fanno sbocciare un’infinita varietà di rose. Con cui gli omaniti da secoli preparano essenze e profumi orientali.

Esiste il Paese della felicità? Certo che si. È il Bhutan. Il piccolo Stato himalayano incastonat­o tra India e Tibet, grande come Lombardia e Piemonte messi assieme, ma con meno di 800 mila abitanti e una particolar­ità. È l’unica nazione al mondo che ogni due anni (dal 1972) al posto del Pil misura il benessere della popolazion­e con il Gnh (Gross national happyness index), l’indice di felicità.

L’amankora resort, della lussuosa catena Aman, a Thimpu mette a disposizio­ne dei suoi ospiti una decina di suites (1.750 euro a persona) in cui è garantita quiete assoluta e massima riservatez­za. «La location privilegia­ta da Richard Gere e altre celebritie­s hollywodia­ne — spiega Vanna Garavaglia della milanese Lombard Gate — diventata in questi ultimi anni la più prestigios­a per yoga e meditazion­i sul tetto del mondo».

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