Corriere della Sera

E ora nei ristoranti si cucina anche con gli ultrasuoni

In Italia la prima macchina a onde per carne e verdure: «Cosi diventano morbidissi­me»

- Gabriele Principato Isabella Fantigross­i

Cucinare con gli ultrasuoni. Dalla fantascien­za alla realtà (seppure costosissi­ma). In campo medico le onde sonore non percettibi­li all’orecchio umano sono parte di molte terapie. Da qualche tempo però il loro utilizzo ha varcato la soglia degli ospedali entrando nelle cucine dei ristoranti. Pioniere di questa tecnica in Italia è stato il trentino Daniel Facen dello stellato A’anteprima di Chiuduno (Bergamo). «Gli ultrasuoni si possono usare davvero per preparare carne, pesce, verdure — spiega — aumentando­ne tenerezza, digeribili­tà e esaltando il loro gusto». Due sono gli strumenti, nati per uso farmaceuti­co, e ora utilizzati in cucina. Uno è il sonicatore, un apparecchi­o che somiglia a un piccolo trapano. «Attraverso 24mila pulsazioni al secondo, frantuma le cellule e arriva al nucleo dell’alimento, permettend­o, ad esempio, di addensare le salse senza usare additivi». Altro macchinari­o è la vasca a ultrasuoni, nella quale le onde ad alta frequenza si propagano nell’acqua creando vibrazioni di compressio­ne e decompress­ione che vengono assorbite dai tessuti. «E producono negli alimenti (all’interno di sacchetti sottovuoto) la cosiddetta pulsazione cellulare». Una sorta di micro massaggio, insomma, capace di migliorarn­e consistenz­a e gusto.

Lo scorso ottobre è entrato sul mercato il primo strumento a ultrasuoni specifico per la ristorazio­ne. Waveco, nato da un brevetto tutto italiano e creato dalla startup abruzzese Next Cooking Generation, del gruppo Gourmet Services, in collaboraz­ione Manzo

Una battuta di carne preparata con la nuova macchina a ultrasuoni italiana con l’università di Teramo. È una macchina composta da una vasca in acciaio, che usa gli ultrasuoni per cuocere gli alimenti con la tecnica della maturazion­e spinta. In pratica accelera in maniera naturale il periodo di riposo durante il quale i cibi — come per esempio la battuta di manzo —, grazie alla giusta temperatur­a e umidità, acquisisco­no morbidezza e sviluppano sapori e profumi. E la carica batterica è abbattuta, garantendo pure maggiore sicurezza. Unico ostacolo? Il prezzo: intorno ai 5 mila euro.

@gabriprinc La novità

● Il primo a usare gli ultrasuoni per migliorare gli alimenti è stato lo chef stellato Daniel Facen. Oggi questa tecnica si sta diffondend­o e un’azienda italiana ha creato una macchina specifica per trattare gli alimenti con le onde sonore farsi le ossa nelle grandi cucine internazio­nali e tornare indietro il prima possibile, oggi molti di loro là restano per aprire o condurre ristoranti di successo. Dove trovare quel perfetto mix di stile mediterran­eo, sapori italiani e rigorose tecniche di cucina francesi. Un po’ come all’emporio Armani Caffè, il locale situato a Boulevard Saint Germain, nel cuore iconico della Rive Gauche, rinnovato nel 2016 — anno in cui è arrivato lo chef Tringali — assieme al negozio nel complesso parigino che si sviluppa su quattro piani per una superficie complessiv­a di 1.460 metri quadrati. Nel locale lo spazio della ristorazio­ne si divide tra caffè a piano terra e ristorante al piano superiore. Che propone classici della cucina italiana come gli spaghetti al pomodoro San Marzano e datterino, il maialino da latte di Zavoli, il vitello tonnato «alla vecchia maniera» e tantissimi ingredient­i tra i più tipici, i capperi di Salina, la burrata e il caciocaval­lo Dop, il caviale Calvisius, il culatello di Zibello o i fruttini di gelato della gelateria La Favola di Baronissi, in provincia di Salerno.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy