Grecia, bufera sul caso Novartis ma il bond è un successo
La Grecia è tornata ieri sui mercati con un bond a 7 anni per la prima volta dall’inizio della crisi nel 2010, in un clima politico dominato dallo scandalo Novartis, un caso di corruzione che risale al 2006-2015 e che coinvolgerebbe anche l’ex premier Samaras e l’attuale commissario Ue all’immigrazione Avramopoulos. Ieri ad Atene c’era il Commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici per discutere con il premier Alexis Tsipras dell’alleggerimento del debito e delle misure che seguiranno alla conclusione del terzo programma di aiuti. L’interesse di tutti, governo greco e Ue, è che il programma si concluda positivamente e lo sforzo da entrambe le parti è far capire ai mercati internazionali che il 90% degli impegni presi nel 2015 per agosto sarà portato a termine: il Paese che uscirà dal terzo programma avrà una struttura amministrativa moderna, con importanti riforme (a partire da quella del catasto) a buon punto. Il collocamento, annunciato la scorsa settimana, è stato posticipato per la turbolenza dei mercati. Tsipras ha parlato di «domanda enorme» per il bond: doppia rispetto all’offerta di 6,5 miliardi a un tasso del 3,5%. Un «tesoretto» che Atene deve mettere da parte per quando dovrà tornare a finanziarsi sui mercati. Nel luglio scorso aveva già collocato 3 miliardi a 5 anni al 4,625%.