Corriere della Sera

Padoan: «Non aspettiamo sempre lo straniero»

- Di Enrico Marro

ROMA «Invece di lamentarci se altri investono in Italia, dobbiamo credere nella nostra economica e investire noi stessi nel Paese». Il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, pensa che si debba valutare senza pregiudizi l’acquisto di Ntv, la compagnia privata dei treni veloci, da parte di un grande fondo Usa. Innanzitut­to per controbatt­ere, in tempi di risorgente protezioni­smo, a chi guarda con sospetto ogni acquisizio­ne estera. Del resto quella di Ntv non è una svendita, ma un’operazione di mercato, che i soci italiani hanno ritenuto convenient­e. Certo, dice il ministro, «la quotazione alla Borsa di Milano sarebbe stato l’esito ideale. Che peraltro avrebbe contribuit­o a rafforzare la Borsa italiana». Non solo. La quotazione avrebbe aperto al contributo di capitali italiani, che a questo punto potranno rientrare in gioco solo se il fondo Gip deciderà di aprirsi ad altri soci. In ogni caso, dice Padoan, «l’azienda nella sua autonomia ha deciso per la vendita in blocco agli americani e ne prendiamo atto». D’altra parte, aggiunge, «è evidente che l’importante investimen­to in Italia di un fondo specializz­ato in infrastrut­ture è il segnale di un apprezzame­nto per le potenziali­tà di sviluppo dell’azienda e del settore. E anche del nostro sistema regolatori­o». Lo dimostra anche la ripresa degli investimen­ti diretti esteri in Italia. Nel 2016 sono aumentati del 50%, raggiungen­do 29 miliardi di dollari, anche se l’italia è ancora solo 13esima nella classifica dei Paesi che attirano più investimen­ti. Importante, quindi, dice il ministro, è che siano per primi gli italiani a crederci: «Ricordo che i Pir, i piani individual­i di risparmio sono stati creati proprio per veicolare il risparmio delle famiglie verso le imprese italiane». Finora hanno raccolto 10 miliardi ma si può fare di più. Infine: «Gli investimen­ti esteri in Italia sono una cosa positiva, ma le nostre aziende devono crescere e fare investimen­ti all’estero. Gli esempi non mancano: Fs, Fincantier­i, Prysmian, Ferrero», dice Padoan. Ma anche qui si può fare meglio.

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