Melegatti, in campo scende Hausbrandt Trattativa per il rilancio
Selfie davanti alla fabbrica con i lavoratori, maestranze che si sciolgono in lacrime. Questo s’è visto ieri mattina al presidio Melegatti a San Giovanni Lupatoto (Verona). A scatenare il tripudio l’arrivo di Fabrizio Zanetti, 35 anni, amministratore delegato del gruppo Hausbrandt Trieste 1892, operativo nei settori di caffè, birra, vino e alta pasticceria: 500 addetti, 98 milioni di fatturato nel 2017.
Davvero da lunedì i dipendenti potrebbero entrare in azienda? «Si certo. Non potremo avviare immediatamente la produzione ma possiamo cominciare a prepararci», risponde Zanetti. Serve il via libera del tribunale per questo visto che l’azienda è in concordato preventivo? «Proprio così. Da parte nostra abbiamo messo a garanzia della campagna di Pasqua un assegno da un milione di euro. Sia chiaro: non siamo qui per una stagione, il nostro obiettivo è dare un futuro stabile al marchio Melegatti. Per questo — Fabrizio Zanetti, 35 anni, dal 2004 amministratore delegato di Hausbrandt Trieste 1892. Il gruppo vuole acquisire Melegatti come ho chiarito al consiglio di amministrazione — vogliamo acquisire la proprietà dell’azienda. Abbiamo le risorse per farlo». Melegatti è in concordato preventivo ed entro il 7 marzo è necessario definire una proposta di ristrutturazione del debito. «Siamo pronti a intervenire con le risorse necessarie».
Zanetti non mette fretta ai commissari e al tribunale anche se spera che la situazione si sblocchi al più presto: «Prima si riparte meglio è. Certo, da quanto abbiamo capito ci sono aspetti ancora da chiarire rispetto alla gestione della campagna natalizia. È giusto che tutti i passaggi siano chiari». Per quanto riguarda la logica dell’operazione «noi già oggi con il caffè distribuiamo pasticceria prodotta da terzi — spiega Zanetti —. I due business si integrano. Essenziale poi che l’azienda abbia ancora tutti i suoi dipendenti e una rete di vendita efficiente».