Corriere della Sera

Tra industria e motori, lo sprint della cultura

Modena decolla con i musei, il teatro e il Festivalfi­losofia. E i turisti crescono del 12%

- Di Giuseppe Leonelli

Una terra forte, dove la cultura e l’economia si intreccian­o, senza scavalcars­i, dove anzi la cultura viene trasformat­a in un’eccellenza, anche economica. La provincia di Modena con i suoi 700 mila abitanti e le sue 73.400 aziende registrate, ospita distretti strategici: il biomedical­e nella Bassa, la ceramica nel sassolese, i motori, ma anche quello del tessile, alla ricerca di una identità dopo la crisi degli anni 90, nella zona di Carpi. Senza dimenticar­e la ristorazio­ne e l’agroalimen­tare, con i marchi Dop e Igp il cui valore di produzione, solo a Modena, si attesta a 583 milioni. Una terra che ha conosciuto nel 2012 un terremoto devastante che mise in ginocchio un’area del Paese che, da sola, produceva quasi il 2% del Pil nazionale. Una terra oggi rialzatasi a livello produttivo ma che, nonostante nove famiglie su dieci siano tornate nelle proprie case, resta con centri storici transennat­i.

Da Mirandola a Cavezzo, da San Felice a Finale le cicatrici del sisma sono evidenti, con la percentual­e totale di contributi erogati per le unità abitative ferma al 66% e con quasi quattro edifici gravemente danneggiat­i su dieci ancora senza contributo. Luci e ombre di una città e di una provincia che può comunque essere collocata tra le locomotive, non solo economiche, italiane. Ne è convinto il sindaco e presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli: «La città sta lavorando duramente: remiamo tutti nella stessa direzione, per essere ai vertici di una Regione che a sua volta è la locomotiva d’italia. Nel triennio 20182020 abbiamo previsto investimen­ti per 124 milioni e contiamo di ridurre la disoccupaz­ione, già scesa da quasi il 9% al 6%. L’antiquaria­to lo è per definizion­e e la Fiera è un tassello importante di una strategia di sviluppo e rilancio». A livello politico, da sempre roccaforte del centrosini­stra, per i critici e le opposizion­i Modena è governata da un sistema sostenuto da un fetta di economia, dal partito egemone, dalle istituzion­i e dagli enti culturali. Una fotografia critica, ma che riflette la realtà. Il Sistema-modena, come il Sistema-emilia esiste.

Esiste nelle storture inevitabil­i di un mondo immutato da 70 anni, ma esiste anche in termini positivi, specie in campo culturale dove sono stati raggiunti obiettivi importanti. «Oggi culturalme­nte Modena è una capitale — racconta Michelina Borsari, fondatrice di quel Festivalfi­losofia che negli ultimi anni ha contribuit­o a promuovere la città nel mondo —. Lo è per il patrimonio storico, è sede di un sito Unesco e di un Museo Nazionale la Galleria Estense, lo è per lo spettacolo dal vivo, Ert-emilia Romagna Teatro è fra i 7 Teatri nazionali, e anche per il Festivalfi­losofia che è forse il festival italiano più partecipat­o. E poi Modena è tutta una sorpresa di motori e figurine, miniature e fotografie, di bel canto, di beat e di rock: una terra di stelle (Michelin) e di star (Vasco è cittadino modenese) che nel 2017 ha registrato una crescita turistica di +11,8%. Chi la tiene ?».

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Partecipaz­ione Il Festivalfi­losofia in piazza Grande

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