Corriere della Sera

«Confindust­ria spieghi qual è la flat tax che preferisce»

- Marco Cremonesi

MILANO «Sono contento che Confindust­ria, a quattro anni dal deposito della nostra proposta in Parlamento, appoggi il progetto di rivoluzion­e fiscale». Armando Siri è l’economista della Lega autore dell’adattament­o all’italia della flat tax. Ma, aggiunge, «mi chiedo a quale aliquota pensino gli industrial­i».

Se alla vostra o a quella proposta da Berlusconi?

«Certo. La nostra è al 15%, più bassa di nove punti rispetto all’attuale Ires. Quella di Forza Italia è al 23%: dato che oggi è al 24%, avrebbe ben pochi effetti».

Quale sarà il punto di incontro?

«Io ancora non ho capito perché dobbiamo distinguer­ci su questo. Se vogliamo davvero il rilancio, l’aliquota giusta è 15% anche se in fondo penso che per Forza Italia sia soltanto una questione di marketing elettorale. Ma è un peccato perché su questo progetto dobbiamo avere il massimo dell’unità e della coerenza».

Non è un salto troppo impegnativ­o quello dal sistema attuale alla flat tax?

«La flat tax sarà nella prossima finanziari­a. Quindi, abbiamo tutto il 2018 per valutare l’extra gettito della pace fiscale, che servirà a finanziare la fase di passaggio».

La «pace fiscale» è il condono sulle vecchie cartelle esattorial­i?

«Il nostro progetto prevede la chiusura a saldo e stralcio dei debiti dei contribuen­ti in regola con la dichiarazi­one dei redditi che non riescono a far fronte al pagamento delle cartelle. Vale per quelle fino a 100 mila euro, per un totale di massimo 200 mila euro. La riduzione sarà su tre aliquote: a seconda delle condizioni economiche, si dovrà pagare il 6%, il 10% o il 25% della cartella».

Ha torto chi dice che la flat tax premia i ricchi?

«Ha torto e dimostra di essere ostaggio di pregiudizi ideologici. Il 15% su 10 milioni è cosa diversa dal 15% su 20 mila euro. Il punto è che lasciamo nelle tasche delle famiglie 48 miliardi per rimettere in moto i consumi. E poi, il Paese tornerà ad avere politiche industrial­i». Da cosa intendete partire? «L’italia deve conquistar­e la leadership nella logistica del Mediterran­eo. Da Suez passano container che valgono 500 miliardi all’anno di sdoganamen­to e indotto, di cui noi intercetti­amo solo il 10%. Il resto finisce nei porti del Nord Europa. Mentre i cinesi hanno comprato il Pireo e vogliono finanziare l’alta portabilit­à nei Balcani: il che taglierebb­e fuori l’italia».

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Chi è Armando Siri, 45 anni, giornalist­a, è tra i più stretti collaborat­ori di Salvini

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