La tragedia: undicimila morti per le violenze titine e 350 mila italiani costretti all’esodo dopo la guerra
Questo è il 14° anno che si celebra il Giorno del Ricordo, istituito con legge del 30 marzo 2004 per conservare la memoria delle migliaia di vittime della violenza titina e dei 350 mila italiani costretti all’esodo dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La giornata prescelta, il 10 febbraio, è significativa, perché il 10 febbraio 1947 venne firmato a Parigi il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia terre una volta italiane. Ci furono due stagioni violente: l’autunno 1943, dopo l’armistizio dell’8 settembre, e la primavera del 1945. Gettati vivi nelle foibe, o chiusi nei campi di concentramento e poi buttati nell’adriatico, morirono circa 11 mila italiani.