Se i pensionamenti mettono a rischio il medico di base
Rischiano di diventare medici in via di estinzione quelli di famiglia. «Tanti pensionati, pochi rincalzi», denuncia il sindacato Fimmg, il più rappresentativo della categoria. «Tra cinque-otto anni 14 milioni di italiani potrebbero restare senza l’assistenza di base». Nel quinquennio lasceranno il lavoro circa 45 mila camici bianchi, di cui 30 mila ospedalieri e 14.908 medici di base. E nei prossimi dieci anni l’emorragia coinvolgerà 80.676 professionisti. Lancia un appello allarmistico ai candidati premier delle prossime politiche il segretario nazionale della federazione, Silvestro Scotti: «È ridicolo che nessun partito proponga soluzioni e si impegni per la sanità territoriale. Il Paese invecchia e ci sarà bisogno più che mai di cure domiciliari e residenziali». La previsione di 14 milioni di cittadini scoperti è forse esagerata, però il bilancio tra medici in entrata e uscita è attualmente in passivo. I concorsi per le scuole triennali di formazione in medicina generale sono in numero limitato, insufficiente, e il sistema attuale non garantisce il reintegro di tutti i professionisti che lasciano lo studio per aver raggiunto l’età del pensionamento. «Nel giro di pochi anni ce ne andremo via in blocco. Dunque lasceremo degli spazi vuoti. Una parte dei pazienti potranno essere seguiti dai colleghi cosiddetti non massimalisti cioè che hanno un numero di assistiti inferiore alla soglia di 1.500. E gli altri?», si chiede Giuseppe Fucito, coordinatore dell’area didattica di Fimmg. Per esemplificare parla di se stesso: 62 anni, la pensione fra 8, ma potrebbe anticiparla a 6, due ambulatori in due quartieri tra i più popolosi e popolari di Roma, dove costituisce un punto di riferimento. In Lombardia non sarebbe sufficiente secondo Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale Fimmg, l’innalzamento della soglia di cittadini per ciascun medico da 1.500 a 2.000. Obiettivo della denuncia è attirare l’attenzione sul tema della medicina di base: «Non siamo da rottamare, servono investimenti economici sulla formazione» per garantire il ricambio generazionale.
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L’allarme del sindacato Fimmg «Nel prossimo quinquennio andranno in pensione 30 mila ospedalieri e 15 mila generici: 14 milioni di italiani resteranno senza»