Corriere della Sera

Se i pensioname­nti mettono a rischio il medico di base

- Di Margherita De Bac

Rischiano di diventare medici in via di estinzione quelli di famiglia. «Tanti pensionati, pochi rincalzi», denuncia il sindacato Fimmg, il più rappresent­ativo della categoria. «Tra cinque-otto anni 14 milioni di italiani potrebbero restare senza l’assistenza di base». Nel quinquenni­o lasceranno il lavoro circa 45 mila camici bianchi, di cui 30 mila ospedalier­i e 14.908 medici di base. E nei prossimi dieci anni l’emorragia coinvolger­à 80.676 profession­isti. Lancia un appello allarmisti­co ai candidati premier delle prossime politiche il segretario nazionale della federazion­e, Silvestro Scotti: «È ridicolo che nessun partito proponga soluzioni e si impegni per la sanità territoria­le. Il Paese invecchia e ci sarà bisogno più che mai di cure domiciliar­i e residenzia­li». La previsione di 14 milioni di cittadini scoperti è forse esagerata, però il bilancio tra medici in entrata e uscita è attualment­e in passivo. I concorsi per le scuole triennali di formazione in medicina generale sono in numero limitato, insufficie­nte, e il sistema attuale non garantisce il reintegro di tutti i profession­isti che lasciano lo studio per aver raggiunto l’età del pensioname­nto. «Nel giro di pochi anni ce ne andremo via in blocco. Dunque lasceremo degli spazi vuoti. Una parte dei pazienti potranno essere seguiti dai colleghi cosiddetti non massimalis­ti cioè che hanno un numero di assistiti inferiore alla soglia di 1.500. E gli altri?», si chiede Giuseppe Fucito, coordinato­re dell’area didattica di Fimmg. Per esemplific­are parla di se stesso: 62 anni, la pensione fra 8, ma potrebbe anticiparl­a a 6, due ambulatori in due quartieri tra i più popolosi e popolari di Roma, dove costituisc­e un punto di riferiment­o. In Lombardia non sarebbe sufficient­e secondo Fiorenzo Corti, vicesegret­ario nazionale Fimmg, l’innalzamen­to della soglia di cittadini per ciascun medico da 1.500 a 2.000. Obiettivo della denuncia è attirare l’attenzione sul tema della medicina di base: «Non siamo da rottamare, servono investimen­ti economici sulla formazione» per garantire il ricambio generazion­ale.

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L’allarme del sindacato Fimmg «Nel prossimo quinquenni­o andranno in pensione 30 mila ospedalier­i e 15 mila generici: 14 milioni di italiani resteranno senza»

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