Corriere della Sera

I SOCIAL MEDIA, ULTIMA ISTANZA DI CONVALIDA

- di Stefano Montefiori

Non le è servito ripetere messaggi di «amore, pace e tolleranza», condannare il terrorismo, avanzare la scusante della giovane età e neanche usare l’arma finale di «Imagine» di John Lennon cantata su Youtube. Dopo le polemiche Mennel Ibtissem, 22 anni, francese musulmana di origine maghrebina e medio-orientale, ieri si è ritirata dal reality televisivo The Voice (ma la rete Tf1 aveva comunque deciso di cacciarla). Sabato scorso Mennel aveva entusiasma­to sei milioni di spettatori con una versione in arabo di «Hallelujah», la canzone di Leonard Cohen. Per tre giorni il pubblico francese sembrava avere trovato una nuova star, poi sono riapparsi vecchi post di Mennel su Facebook: la ragazza evocava teorie di complotto a proposito dell’attentato di Nizza, e dopo l’assassinio di padre Jacques Hamel, sgozzato in chiesa da due jihadisti, scriveva: «I veri terroristi? Il governo francese». Una carriera appena cominciata è già finita, almeno per il momento. Non è la prima volta che un successo, specie se improvviso, viene cancellato alla luce di inaccettab­ili dichiarazi­oni precedenti. I social media stanno diventando, nel bene e nel male, una sorta di ultima istanza. L’esame conclusivo da superare prima che una vittoria o una nomina possano considerar­si ratificate. Gli avversari di qualcuno — in questo caso l’estrema destra contro la musulmana Mennel — spulciano Facebook, Instagram, Twitter alla ricerca di frasi o immagini imbarazzan­te, e spesso le trovano. È capitato lo stesso in Inghilterr­a a Munroe Bergdorf, testimonia­l transgende­r e nera, e ad Amena Khan, modella con il velo, che di recente hanno dovuto entrambe rinunciare a campagne L’oréal subito dopo essere state ingaggiate con grande clamore. E ancora in Francia è successo a Rayan Nezzar, che a inizio gennaio per cinque giorni è stato portavoce del movimento La République En Marche! di Emmanuel Macron, e poi ha dovuto dimettersi in seguito alla riscoperta di suoi vecchi tweet di insulti a futuri colleghi. La Giunta delle elezioni verifica la regolarità di chi ha vinto un seggio parlamenta­re e convalida o meno il risultato. Per gli altri, c’è Twitter. Puoi condivider­e sui social network le analisi dei nostri editoriali­sti e commentato­ri: le trovi su www.corriere.it

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