Della Valle: Italo? Avrei preferito la quotazione
«La cosa migliore da fare sarebbe stata conservare la guida italiana della società»
MILANO «Meglio la quotazione che la vendita». Per Italo Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori) Diego Della Valle avrebbe preferito la Borsa rispetto alla cessione al fondo americano Gip (Global infrastructure partners). Nonostante dalla cessione della compagnia dei treni — che aveva contribuito a fondare con Luca Cordero di Montezemolo e Gianni Punzo — l’imprenditore della Tod’s ricaverà circa 340 milioni dei quasi 2 miliardi offerti dagli statunitensi (1,98 miliardi, sottratti i debiti ai quasi 2,5 miliardi di valorizzazione). Della Valle, infatti, era il secondo azionista della compagnia, con il 17,14%, alle spalle soltanto di Intesa Sanpaolo (18,81%). Posizione che, però, non gli ha consentito di opporsi alla decisione di vendere presa da tutti gli altri azionisti: ha dovuto «prenderne atto — come spiega nella nota diffusa ieri — per evitare di rimanere azionista di minoranza e non influente», essendo fuori dal cda e «non avendo quindi partecipato ad alcuna decisione» su Ipo o vendita. Della Valle specifica di non aver aderito, un mese fa, al nuovo cda, in disaccordo sulle mancate garanzie di mantenimento della guida della società nelle mani di imprenditori italiani. Della Valle avrebbe preferito la quotazione: «Per quanto mi riguarda era giusto quotare Ntv e il nucleo storico di imprenditori italiani sarebbe dovuto rimanere unito alla guida per controllarne lo sviluppo futuro per governare la politica delle alleanze con partner internazionali del settore. Sarebbe stata così una storia perfetta e un esempio sia per l’italia che per chi ci vede da fuori». Insomma, per Della Valle, «si è persa una grande occasione per dare al Paese un bellissimo segnale». Resta la validità dell’operazione finanziaria, giudicata «ottima per gli azionisti».