Duetti, bambini e rock
Ovazioni per Nannini in coppia con Baglioni Lo Stato Sociale: show assieme al Coro Giovani: vince Ultimo
Lo dicevano tutti. SANREMO «La musica al centro». E poi la prima canzone arrivava con i bambini già addormentati sul divano. Baglioni è stato uomo di parola. Anzi di note. Si va verso la finale col pieno di canzoni: tutti in scena, le 8 Nuove Proposte e i 20 duetti dei Big.
Qualche perplessità sul numero in apertura, la versione rock di «Heidi» che Baglioni ha recuperato dalla sua esperienza tv di Anima mia. Al netto dell’esecuzione di Hunziker e Favino, si può chiedere una moratoria al ripescaggio delle sigle dei cartoni animati? Sfilano i giovani e a metà serata i primi verdetti. Il vincitore è Ultimo, 22enne romano, vero nome Niccolò Moriconi: «Il ballo delle incertezze» è pop al profumo hip hop. Il premio della Critica è per Mirkoeilcane.
I duetti si allungano nella notte. In ordine sparso quelli della prima parte. Lo Stato Sociale non ha solo la canzone più interessante. Ha anche il senso della performance: dopo la nonnina acrobatica ecco il coro dell’antoniano e la recitazione di Paolo Rossi. Skin sa come si sta sul palco, l’interpretazione però non valorizza il brano delle Vibrazioni. Paola Turci invece è la stampella che offre stabilità a Noemi. Annalisa ha uno dei pochi brani dal suono internazionale: Michele Bravi la tiene fresca. Quando la canzone è debole c’è poco da fare. Vedi Mario Biondi: la presenza di Ana Carolina e Daniel Jobim è come una mano di bianco su un muro scrostato. Fuori categoria il duetto Baglioni-nannini. L’abbraccio sul finale di «Amore bello» è da manuale di trasporto di emozioni.
«Faccio una tv antica e ambiziosa che si vuole fissare sull’immaginazione e sull’idea di buono e sul non ospitare il medio e la mediocrità», aveva detto Baglioni commentando i dati Auditel. Se la prenderà qualcuno di quelli che l’hanno preceduto. Discorso allargato: «La tv, come il teatro o il cinema, deve essere capace di scremare e setacciare quanto di meglio c’è». Ha annunciato che il prossimo anno non ci sarà perché vuole fare il «bagnino», in realtà a ottobre e novembre ha un tour di una ventina di concerti per celebrare i 50 anni di carriera. Però avrebbe delle idee. «Mi auguro che nei prossimi anni ci siano attività collaterali d’accompagnamento del concorso. Ad esempio eventi per ricordare artisti che non possono essere sul palco». Palco che rimarrà quello dell’ariston a lungo. «Un’area per un Palafestival è stata individuata, ci sono privati interessati a collaborare: sarà una struttura da 3-4 mila posti per un investimento di 50-60 milioni di euro. Ma fra progetto e lavori ci vorranno almeno 5-6 anni», dice il sindaco Albero Biancheri. Baglioni si autocandida: «Ho una laurea in architettura». Sarebbe la dittatura totale.
Angelo Teodoli, direttore di Rai1, sta alla cassa e fa i conti. «È stata la terza serata più alta del millennio, non andava così bene dal 1999, un’epoca che era preistoria della tv». Giovedì sera sono passati da Rai1 10 milioni 825 mila spettatori con il 51,6% di share. Quello che gli fa brillare gli occhi sono i dati sui target pregiati: sulle ragazze 15-24 anni lo share è del 62,7%; sui laureati il 55,1%. La pressione è su chi arriverà. «Negli ultimi 5 anni – dice il vicedirettore Claudio Fasulo – il trend è in crescita».
Volano ancora gli ascolti Il direttore artistico: faccio una tv antica e ambiziosa