Goggia, primi Giochi e subito protagonista «Vi emozionerò, firmo per un podio»
Chi è ● Sofia Goggia debutta lunedì in gigante (2.15 prima manche e 5.45 seconda)
● Per lei 20 podi e 4 successi in Coppa del Mondo più il bronzo in gigante ai Mondiali di St.moritz
● Gareggerà in 4 specialità: gigante, combinata, discesa e superg PYEONGCHANG Sofia l’esordiente va in battaglia tra i cinque cerchi. «Regalerò grandi emozioni? Me lo auguro e ve lo auguro». Eccola qui la lady olimpica — e si spera olimpionica —, la ragazza sbocciata un anno fa quasi dal nulla e da troppi infortuni che hanno tormentato un talento inconfutabile. Sofia Goggia sa che questi saranno per lei Giochi sotto i riflettori. Lo saranno perché il personaggio è cresciuto ed è atteso. Lo saranno perché a reclamarlo è il presente più che un futuro che comunque ci sarà, avendo «Sofi» l’età dalla sua.
«Mostreremo gli artigli italiani. E io in discesa voglio battere la Vonn: la nostra rivalità è sana, fa bene allo sport e non esclude che si possa ridere e scherzare». Casa Italia, a pranzo con il presidente Giovanni Malagò e le altre ragazze che dopodomani la affiancheranno nel gigante. La bresaolina che sperava di gustarsi in santa pace lascia spazio a un’attenzione quasi fisica nei suoi confronti: schiacciata nell’angolo delle conferenze, la stampa è avida di sapere dopo un periodo di basso profilo. Storia nota: nella prima discesa di Cortina bissa il trionfo di Bad Kleinkircheim, poi scatta il buio pesto, tra errori, cadute e zero punti. Meglio stare zitti: «Ho affrontato gennaio con una mentalità da cecchino, togliendomi dai social network. L’esperienza di Cortina è stata dura: vincere, vedersela brutta, un infortunio, dover sciare e non stare ancora bene; è stato tutto un rincorrere, c’era un qualcosa che andava calmato».
Garmisch, con due podi non semplici da centrare («C’è chi pensava già ai Giochi, io invece ero ancora nella Coppa del Mondo: sono felice di aver ritrovato solidità a ridosso della pista regina»), (Getty Images)
l’ha rilanciata e riconciliata con se stessa. Ora si sente serena e pronta, con emozioni «in progress» e doverose precisazioni. «Non mi aspetto nulla dal gigante, è la disciplina che nella stagione mi è mancata: ho centrato un podio sporadico e non sono stata al livello del gruppetto delle migliori. Dimentico la scorsa annata, mi metterò a curare
La preparazione
I trionfi, gli errori e poi i podi di Garmisch: «Dovevo calmarmi, mi sono tolta dai social»
ogni curva sperando di pescare il jolly e di rovinare qualche festa».
Diverso il profilo per le gare veloci e magari pure per la combinata: qui il profumo di medaglia non può mancare. Senza stress («Conto di godermi i miei primi Giochi: se riuscirò a essere me stessa al cancelletto, tanto di guadagnato») e con la tentazione dell’«all in» sull’oro da annacquare con sana concretezza: «Piuttosto che andare a casa a mani vuote, accetto anche una medaglia minore. Anzi, firmerei». Sarebbe anche un modo per alzare uno scudo contro se stessa, la sua vera «nemica»: «È Sofia che può sabotare Sofia. Potrei andare forte o combinare una “goggiata” già in partenza, Cortina insegna. Però le goggiate hanno sempre fatto parte del mio stile: il giorno in cui non ci saranno più, iniziate a preoccuparvi». Se non altro, quelle di gennaio hanno fatto riflettere e mettere a punto la macchina: «Rispetto a un anno fa ci sono tante cose diverse. Ma la fame non deve cambiare».