Lega e Malagò, una questione di stile
Spaccatura tra i club, salta l’assemblea. Cairo: «È lui che ha mancato in eleganza»
Che la Lega di A non fosse precisamente il regno dell’armonia e della concordia (raggiungibile fra i rissosi presidenti solo quando si discute di quattrini) non è certo una notizia da ultim’ora. Mai come in questo momento però i club, davanti all’ombra lunga del commissario Malagò, si sono spaccati in due fazioni.
Se mercoledì 8 società — Lazio, Milan, Napoli, Torino, Atalanta, Verona, Genoa e Udinese — avevano chiesto la convocazione dell’assemblea ordinaria per il giorno di San Valentino ponendo all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche, ieri è arrivata la controffensiva di altrettante squadre. Juventus, Inter, Roma, Sassuolo, Sampdoria, Fiorentina, Benevento e Bologna hanno informato il subcommissario Paolo Nicoletti che non è loro intenzione presentarsi a Milano alla seduta del 14 febbraio, considerando imprescindibile la presenza di Malagò (impegnato in Corea fino al 25): chiedono perciò che la riunione venga posticipata al 27. Nicoletti, dopo una raffica di telefonate sull’asse Milano-pyeongchang, ha informato tutti i
d Cairo / 1 Quanto a forma Malagò ha mancato: poteva partecipare alla riunione di lunedì
club dell’inesistenza delle condizioni (mancava il numero legale) per aprire l’assemblea in programma il 14.
Urbano Cairo, presidente del Torino, impegnato a trovare una soluzione e a dare un assetto alla Lega, ha spiegato all’ansa le mosse sue e di altri suoi «alleati»: «Facciamo un passo indietro: la Lega ha fatto un percorso da novembre a oggi
per trovare un soggetto che desse garanzie per la carica di ad. C’è una commissione che se ne occupa, abbiamo ingaggiato una società per selezionare l’ad. Sono stati contattati manager che aspettano una risposta da settimane. Qui non si vuole fare sgarbi a nessuno, tanto meno a Malagò, penso invece sia giusto procedere con celerità perché alcuni potrebbero non aspettarci più». Com’è noto, il nome in pole per ricoprire la carica di ad è quello di Javier Tebas, presidente della Liga al quale in Spagna è già stato offerto il rinnovo del contratto.
Malagò ha accusato i club firmatari della convocazione dell’assemblea di «mancanza di stile». Replica Cairo: «Se vogliamo parlare di forma, non è stato elegante da parte di Malagò non presentarsi all’assemblea di lunedì scorso. Sarebbe potuto partire per i Giochi l’indomani. Era stato nominato giovedì, non si è mai fatto vedere. La Lega deve andare avanti, non può aspettare e a chi chiede di rinviare l’assemblea non dico nulla: da qui a mercoledì le cose possono cambiare. Serie A a trazione iberica? Lo diventa perché Mediapro ha vinto l’asta e si è aggiudicata i diritti: noi adesso stiamo perdendo tempo e la Liga sta cercando di blindare Tebas. Il fatto che sia bravo è innegabile: a presentarmelo è stato proprio un manager di Sky che lo stima molto. I miei interessi in Spagna non c’entrano nulla».
d Cairo / 2 La Lega non può aspettare: non solo, manager contattati sono in attesa di risposte