Corriere della Sera

Vaccini, Lorenzin tira dritto: nessuna proroga

Respinto l’appello del sindaco dem di Vicenza, confermato l’obbligo entro il 10 marzo. Poi sanzioni per i genitori

- Di Margherita De Bac Ministero della Salute (dati provvisori pubblicati su Lancet 1.1.2018) e Igienisti online mdebac@corriere.it M.D.B.

ROMA No alla proroga. La legge sull’obbligo vaccinale per l’ingresso a scuola tra 0 a 16 anni non può subire rallentame­nti.

Ieri la ministra Beatrice Lorenzin ha ribadito l’ennesimo altolà: «Non ci saranno rinvii. Entro il 10 marzo bisognerà mettere in regola gli alunni iscritti alle scuole medie e superiori fino a sedici anni. I genitori che non lo faranno pagheranno sanzioni. Spero siano pochi perché mettono a rischio in modo serio la salute dei loro figli e dei compagni. Pensiamo a quelli che non possono fare la profilassi per motivi medici», ha affermato la ministra a Trieste durante la presentazi­one della lista di Civica popolare. La legge, ha aggiunto, prevede che «se c’è una prenotazio­ne per il vaccino successiva al 10 marzo basta presentarn­e una copia». Diverso il discorso per i più piccoli, 0-6 anni: «Resta la pena dell’inammissib­ilità se non a posto con le profilassi».

Lo spunto per ribadire le scadenze è stato forse la lettera scritta a Lorenzin dal sindaco di Vicenza Achille Variati, Pd: «Ritengo che allontanar­e i minori nel corso dell’anno scolastico possa causare gravi ripercussi­oni sul loro futuro. Dovrebbero poter terminare l’anno scolastico senza interruzio­ni traumatich­e di continuità educativa».

Per conoscenza il testo è stato inviato a Luca Zaia, governator­e del Veneto, contrario alla coercizion­e e sostenitor­e del principio della «persuasion­e informata», in linea con la Lega. Il Pd invece ha sempre sostenuto in blocco l’obbligo. Variati non lo mette in discussion­e, ma ritiene prioritari­o il diritto all’istruzione e la tutela dei minori.

Diverso è l’atteggiame­nto della sindaca Virginia Raggi, Movimento 5 Stelle, esponente di un partito sfavorevol­e alle politiche di prevenzion­e del governo.

Il consiglio capitolino la scorsa settimana ha approvato una mozione dove rivendica  Beatrice Lorenzin, 46 anni, leader di Civica popolare, è ministro della Salute dall’aprile 2013

 Ha promosso il provvedime­nto per aumentare la diffusione dei vaccini la priorità della continuità didattica. In Trentino Alto Adige, Regione ostile ai vaccini specie nelle zone montane, centinaia di bimbi frequentan­o le lezioni senza lo scudo immunitari­o previsto dalla legge.

La denuncia è del presidente dell’istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. In realtà mancano dati omogenei e definitivi di tutte le Regioni, il ministero li sta raccoglien­do con le consuete difficoltà a far rispettare i tempi. Secondo le stime delle ultime settimane le coperture sarebbero risalite sensibilme­nte in tutta Italia per garantire la cosiddetta «immunità di gregge», che assicura anche ai bambini non vaccinati la protezione da malattie infettive pericolose e sottovalut­ate. A Roma l’adesione alle profilassi richieste è stata molto alta nei nati tra il 2015 e il 2017.

Quando è nata la legge sulla prevenzion­e vaccinale?

Il decreto firmato dalle ministre della Salute Beatrice Lorenzin e dell’istruzione Valeria Fedeli è stato approvato dal governo il 7 giugno. L’urgenza di intervenir­e in tempi rapidi con un decreto è dovuta ai dati sulle coperture vaccinali di alcune malattie infettive scese sotto il 95 per cento, soglia considerat­a capace di proteggere anche i bambini non immunizzat­i. Nel 2017 i casi di morbillo sono stati oltre cinquemila, una punta mai così alta. Il decreto è stato convertito in legge il 31 luglio e riguarda tre anni scolastici, dal 2017 al 2020.

Cosa prevede la legge per l’anno 2017-18?

Le vaccinazio­ni obbligator­ie per l’ingresso a scuola diventano dieci: anti poliomieli­te, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilu­s influenzae (responsabi­le di una forma di meningite), morbillo, rosolia e varicella. L’obbligo riguarda alunni da zero a sedici anni. Da 0-6 anni (scuole infanzia e elementari) il bambino che entro il 10 marzo del 2018 non ha le certificaz­ioni vaccinali in regola o non dimostra di aver prenotato un appuntamen­to con i servizi vaccinali anche successivo alla scadenza del 10 marzo perde la possibilit­à di frequentar­e. Per facilitare le famiglie una circolare dei due ministeri ha previsto il ricorso all’autocertif­icazione dove i genitori si impegnano a effettuare i vaccini non ancora eseguiti. Gli alunni di medie e biennio del liceo non perdono invece il diritto alla frequenza.

E in caso di inadempien­za?

I genitori di bambini/ragazzi da 0 a 16 anni non in regola (dunque privi di certificat­i, prenotazio­ne, autocertif­icazione) rischiano sanzioni da cento a 500 euro. Dal 20 marzo la mancata presentazi­one della documentaz­ione richiesta dovrà essere segnalata dagli istituti scolastici alle Asl. In pratica l’esclusione dalla scuola subentra quando è evidente la mancanza di volontà da parte della famiglia di rispettare la legge.

Come evitare l’esclusione da materna e elementare?

Presentare entro il 10 marzo certificat­o vaccinale o riscontro della prenotazio­ne presso la Asl. Nel 2018-19 il sistema cambia. C’è un’unica scadenza, il 10 luglio per gli istituti di ogni ordine e grado.

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