Corriere della Sera

Asta record per il piccione più veloce: 400 mila euro

Nadine acquistata da un tycoon cinese. L’allevatore: «Non è cara, costa meno di una casa»

- (foto tratta dal sito pipa.be) M. Fa.

E se «i piccioni da corsa» fossero il termometro della crescita di un Paese? O per lo meno di quella cinese? I prezzi dei «racing pigeons» hanno raggiunto nuove vette sul mercato dei ricchi appassiona­ti asiatici. Xing Wei, un tycoon delle costruzion­i, ha appena sborsato 400 mila euro per portarsi a casa Nadine, una pennuta femmina nata in Belgio. Battendo così il precedente record: poche settimane fa, nel dicembre scorso, un altro riccone cinese aveva sborsato 380 mila euro per aggiudicar­si il cartellino di una «picciona» chiamata «Dea della velocità Estrema».

Un mercato per pochi: in Cina il club dei «paperoni» (quelli con un patrimonio superiore ai 300 milioni di dollari) è cresciuto del 13% nell’ultimo anno. Dopo stagioni di magra (coincise con la campagna anti-corruzione inaugurata nel 2012), il mercato dei beni di lusso ha visto un’impennata del 20% nel 2017. E nell’impennata ci sono anche i piccioni viaggiator­i.

Le quotazioni folli dipendono da una mezza dozzina di fan, compreso il suddetto Xing Wei. Il giro delle gare cresce. La competizio­ne più ambita è una 500 chilometri denominata «Aquila di Ferro», organizzat­a dal Pioneer Internatio­nal Club di Pechino, con un montepremi complessiv­o pari a 60 milioni di euro.

Cifre importanti, tali da attirare anche l’attenzione del quotidiano economico Financial Times che alla «corsa ai piccioni da corsa» ha dedicato un approfondi­mento. Chen Shiye, a capo di un impero cosmetico, è l’allevatore che ha cresciuto la «Dea della velocità estrema», nonché il vincitore dell’ultima Aquila di Ferro. L’allevament­o dei pennuti è uno dei suoi hobby. «In fondo un piccione costa meno di una casa», dice al FT. Meno costoso, meno ingombrant­e. I piccioni di Chen raggiungon­o gli 80 chilometri all’ora, più del doppio di quella toccata dal razzo umano Usain Bolt nei 100 metri. E «sono discendent­i di campioni europei», dice Chen con orgoglio. Quando si dice «eccellenze europee».

Non solo piccioni al forno. Nel 2013 il piccione più costoso battuto a un’asta della specializz­ata Pipa fu chiamato proprio Bolt. Aveva un anno. Un compratore (cinese naturalmen­te) lo soffiò a un parterre di concorrent­i da 29 Paesi del mondo.

 ??  ?? Appassiona­to Xing Wei, conosciuto dai più come «Kaier», è un miliardari­o e noto collezioni­sta di volatili costosi. A sinistra tiene in mano Nadine, il piccione che ha comprato per 400 mila euro dal suo precedente proprietar­io
Appassiona­to Xing Wei, conosciuto dai più come «Kaier», è un miliardari­o e noto collezioni­sta di volatili costosi. A sinistra tiene in mano Nadine, il piccione che ha comprato per 400 mila euro dal suo precedente proprietar­io

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