Corriere della Sera

Cinque anni di lavori, ora la casa è pronta

- DALLA NOSTRA INVIATA Pa. Po.

NEW YORK Come a casa sua, dunque. Con divani, poltrone, tappeti, consolle, tavoli e porcellane. Alle pareti tele più che interessan­ti: Lucio Fontana, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Ettore Spalletti, Agostino Bonalumi. Poi libri, d’architettu­ra perlopiù. E certo anche gli abiti, appesi con nonchalanc­e, con i look suggeriti dal padrone di casa che è uomo estremamen­te sofisticat­o. Benvenuti nella nuova maison Bottega Veneta di Tomas Maier, al 740 di Madison Avenue, Upper East Side a Manhattan, 1.400 metri quadrati su 4 piani, la più grande boutique al mondo della griffe italiana del gruppo Kering. Inaugurata dopo 5 anni di lavori conservati­vi da una parte e rivoluzion­ari dall’altra.

Gli spazi di tre ottocentes­che townhouse (maestose in larghezza e altezza) sono resi intimi da angoli discreti e riservati, uno diverso dall’altro. Dal piano terra, a doppia altezza, dedicato alla pelletteri­a, al mezzanino con i profumi e le scarpe; poi il secondo con le collezioni femminili. Infine il quarto piano, il gioiello di Maier: uno spazio che è un invito a lasciare tutto fuori per godersi un po’ di pace, accomodati sui grandi divani di alcantara e fra opere d’arte contempora­nea uniche. «Apartment» è il nome dato a quest’ultimo spazio. Un nome che è quanto di più rappresent­ativo ci sia al momento della visione dello stilista che cerca nel privato la rappresent­azione di un lusso che per lui ha a che fare con la discrezion­e. Tutto da scoprire dagli arredi alle suppellett­ili — i quadri provengono dalla galleria europea d’arte Robilan e Voena — ai materiali come gli ottoni, vetro, pietra e metalli, e ai colori che ricordano quelli di Manhattan, i grigi dei grattaciel­i e i verdi dell’oceano che la circonda.

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La scala che collega i 4 piani della boutique di Bottega Veneta

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