Corriere della Sera

Camicie rosse e Dante, l’immaginari­o dell’italia che non c’è più

Una raccolta di Fulvio Conti, edita da Pacini, indaga sulla percezione e sulla diffusione dei valori tra Risorgimen­to e Novecento

- di Antonio Carioti

Nello scorso novembre il centocinqu­antesimo anniversar­io della battaglia di Mentana è passato inosservat­o. E non si deve pensare che questo sia dovuto all’esito infelice dello scontro, che nel 1867 vide i volontari garibaldin­i cedere alle forze soverchian­ti dell’esercito pontificio e del corpo di spedizione francese inviato a soccorrere Pio IX.

Dato che tre anni dopo ci fu la breccia di Porta Pia con l’annessione di Roma all’italia, che era poi l’obiettivo della precedente sfortunata campagna di Giuseppe Garibaldi, la sconfitta venne presto ricordata come la premessa del compimento dell’unità nazionale. E caddero i motivi di contesa tra l’italia governativ­a liberale e i combattent­i irregolari in camicia rossa che avevano contrasseg­nato gli eventi del 1867.

A Milano nel 1882 piazza Santa Marta venne intitolata alla battaglia di Mentana (tuttora si chiama così) e simili toponimi si trovano in molti altri centri. Come ricorda Fulvio Conti in uno dei saggi contenuti nel suo volume Italia immaginata. Sentimenti, memorie e politica fra Otto e Novecento (Pacini editore), era piuttosto la memoria di un’altra vicenda garibaldin­a, lo scontro dell’aspromonte, a essere imbarazzan­te per l’italia postrisorg­imentale, poiché nel 1862 a bloccare le camicie rosse, sia pure con un ridotto spargiment­o di sangue, erano stati i militari dello Stato sabaudo.

Detto questo, non è difficile capire perché Mentana oggi interessi poco. Oltre a richiamare un anticleric­alismo ormai passato di moda (tanto più dopo l’elezione di Papa Francesco), i fatti d’arme dell’agro Romano rientrano fra le glorie della tradizione patriottic­a di sinistra, poi confluita nell’interventi­smo democratic­o in occasione della Grande guerra, che ormai è rimasta senza eredi.

Lo stesso vale d’altronde per gran parte degli argomenti approfondi­ti da Conti con indubbio rigore filologico. La passione tricolore, il culto dei martiri risorgimen­tali, il richiamo a Dante come profeta dell’identità italiana sono piuttosto lontani dall’immaginari­o collettivo dei nostri giorni.

Sarà che nel mondo globale l’italia come Paese — ben rappresent­ata dalla moda e dalla cucina — vale molto più che come Stato, ma certo rimane l’impression­e che rispetto al periodo indagato da Conti — tra la metà dell’ottocento e l’inizio del Novecento — qualcosa di non trascurabi­le sia andato perduto.

 ??  ?? La battaglia di Mentana, litografia acquerella­ta, 1880 circa (particolar­e)
La battaglia di Mentana, litografia acquerella­ta, 1880 circa (particolar­e)
 ??  ?? Il volume
Il libro di Fulvio Conti, Italia immaginata. Sentimenti, memorie e politica fra Otto e Novecento,è edito da Pacini pp. 235, € 16
Il volume Il libro di Fulvio Conti, Italia immaginata. Sentimenti, memorie e politica fra Otto e Novecento,è edito da Pacini pp. 235, € 16

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy