Inter, caccia alla vittoria perduta da due mesi Icardi però resta fuori
Record di 9 gare senza successi se non batte il Bologna
MILANO La voglia di ripartire si combina alla necessità di farlo. Sbagliare non è più ammesso per l’inter, senza successi da 8 partite e che oggi contro il Bologna deve ritrovare una vittoria smarrita dal 3 dicembre (5-0 al Chievo). Un digiuno costato caro ai nerazzurri, scivolati dal primo al quarto posto, sorpassati dalla Lazio e costretti a vivere con il fiato sul collo della Roma che spinge per entrare in zona Champions. Pure le due romane però hanno inchiodato, «ma noi non possiamo vivere sui mancati risultati degli altri, sennò arrivano anche quelle distantissime».
Spalletti deve riaccendere una squadra piatta da ormai due mesi, dovrà farlo però senza il suo pezzo migliore: Mauro Icardi. Il capitano, già assente nel match di una settimana fa con il Crotone, salterà anche il Bologna. Neppure convocato l’argentino «perché c’è il forte rischio di farsi male», ammette amareggiato l’allenatore. Lo sostituirà ancora Eder, in gol contro il Crotone, ma certo quella di Icardi è un’assenza pesantissima per un’inter che ultimamente segna poco e niente e oggi rischia di scrivere un record negativo. Mai nella storia è rimasta senza successi per 9 gare di fila di campionato.
«Quando non si vince la squadra, dal punto di vista morale, non torna nello spogliatoio con grande felicità».
I problemi di tenuta caratteriale dello spogliatoio sono ciclici, non certo una novità in casa nerazzurra. L’allenatore ha l’onere di trovare l’accordo giusto per ridare un tono di serenità ai suoi e uscire dal lungo momento negativo. Il tecnico spinge sul reparto offensivo, «dove bisogna creare qualcosa in più, entrare più spesso in area».
È lì che l’inter s’è persa, nell’involuzione di troppi giocatori importanti, chiamati adesso a una reazione finora mancata. Calati Perisic e Candreva si è inceppato l’attacco. Nelle prime 15 giornate, fino alla gara con il Chievo, Icardi aveva segnato 16 reti, nelle sette partite successive (con il Crotone non c’era) appena 2. L’argentino non è cambiato, è mutato l’apporto degli esterni, meno brillanti. «Candreva ogni tanto abbassa la sua qualità, ha bisogno del supporto del risultato, ora sta dentro questo calo». Come tanti.
La voglia di reagire c’è e lo spogliatoio ha provato a unir- La chance
Il brasiliano Rafinha, 24 anni, sarà utilizzato con il Bologna (Ansa) si. «Si sono parlati anche da soli in settimana, hanno tentato di autostimolarsi senza sentire le parole di nessuno». Il Bologna non è l’avversario più ostico: dei 27 punti conquistati dalla formazione di Donadoni, ben 22 sono arrivati con squadre alle spalle, segno che i rossoblù sono forti con i deboli e deboli con i forti. E, nonostante tutto, l’inter è ancora quarta.
La missione di Spalletti è provare a spazzare via il malumore, la poca fiducia in se stessi. «Nei momenti felici si diventa un buon gruppo, ma è quando le cose vanno male che si diventa famiglia, in quei frangenti bisogna essere più disponibili e aiutarsi», è il messaggio spedito a uno spogliatoio che deve ritrovare certezze e una vittoria. Un elemento di novità potrebbe essere Rafinha. Spalletti si porterà fino all’ultimo il dubbio se lanciarlo da titolare o inserirlo in corsa. «Può reggere per un periodo, non tutto il match». L’obbligo di una sostituzione dopo un tempo, fa pendere per la conferma di Brozovic. Non da escludere sorprese sul modulo, magari la difesa a tre, per sorprendere il Bologna e perché in fondo Spalletti si sente «fortunato ad allenare l’inter». Che dopo due mesi neri insegue anche un po’ di buona sorte.
Spalletti È quando le cose vanno male che si diventa famiglia: siamo uniti
Dubbio Rafinha
Il brasiliano avrà spazio ma non può reggere tutta la partita. Eder ancora titolare