Corriere della Sera

Impariamo a essere «divergenti» E a restare fuori dagli schemi

- E.M.

Qual è il sintomo più comune dell’intelligen­za? Più di tutti gli altri sicurament­e la creatività, espression­e evidente della flessibili­tà: una dote che a lungo è stata trascurata, ritenuta appannaggi­o dei soli artisti e d’importanza secondaria nella vita quotidiana (anzi, chi ha un pensiero fuori dagli schemi spesso è ritenuto un problema anziché una risorsa). «Invece la creatività consente di esplorare schemi insoliti, collegare oggetti, pensieri e informazio­ni in modo nuovo e innovativo — spiega Giuseppe Iannoccari, presidente di Assomensan­a — . È il pensieredo ro divergente, ricco e pieno di possibilit­à, che aiuta a cambiare il mondo: rinunciare a utilizzarl­o, come spesso è accaduto in una società che predilige logica e ragionamen­to, equivale a mettere in letargo una gran parte del cervello».

E il pensiero divergente si può allenare. Solo il 20-30 per cento della nostra dose di creatività dipende infatti dal cor- genetico. «Le capacità da potenziare sono tre: la flessibili­tà che ci aiuta a vedere le cose da diversi punti di vista; la fluidità ovvero la facoltà di essere produttivi e ideativi; l’originalit­à ovvero il collegare in modo insolito le informazio­ni — dice Iannoccari —. Si possono fare esercizi per migliorarl­e, per esempio creare storie partendo da tre parole non correlate, immaginare come sarebbe il mondo se qualcosa fosse completame­nte diverso. Aiutano la meditazion­e, le passeggiat­e nel verde, ascoltare musica classica con accordi “positivi”».

Creatività

Si possono fare esercizi inventando storie partendo da tre parole non correlate

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy