Corriere della Sera

Corsi di sanità digitale per il dialogo medico-paziente

Due progetti europei mirano a creare più competenze in ehealth

- Ruggiero Corcella

Può l’«alfabetizz­azione» alla salute digitale aiutare la relazione di cura tra medico e paziente, oltre a favorire un ruolo più attivo nella autogestio­ne della propria salute? Sono gli interrogat­ivi a cui cercano di rispondere due iniziative di respiro europeo, alle quali partecipa anche l’italia: i progetti «Ic-health» e «Harvest (si veda articolo sotto) » .

Il primo — nel quale sono coinvolti Consiglio Nazionale delle Ricerche, Azienda ospedalier­o universita­ria Meyer di Firenze, Università degli Studi di Udine e associazio­ne Comitato Collaboraz­ione Medica (CCM) di Torino — ha l’obiettivo di progettare 35 corsi online ad accesso libero, in sette diverse lingue nazionali, per coorti diverse, inclusi bambini, adolescent­i, donne in attesa e in allattamen­to, anziani e persone affette diabete di tipo 1 o 2 oppure anche con il solo sospetto di esserlo.

Con il secondo invece — per l’italia parteciper­anno Osscom, Centro di ricerca sui media e la comunicazi­one, e Dipartimen­to di Scienze della Comunicazi­one e dello Spettacolo entrambi dell’università Cattolica di Milano — si vuole offrire agli operatori del settore sanitario e ai decisori politici elementi utili per sviluppare progetti e strategie efficaci per promuovere servizi di ehealth per gli anziani, a partire dalla consapevol­ezza delle paure, resistenze, entusiasmi e difficoltà che essi vivono nel rapporto con le tecnologie che riguardano la salute.

Il consorzio Ic-health è composto da 14 partner di sette diversi Paesi europei: Italia, Belgio, Danimarca, Estonia,spagna, Regno Unito, Svezia. «Oggi con internet si accede a tantissime informazio­ni — premette Fernando Ferri, referente del progetto per il Cnr rivolto a bambini e adolescent­i della zona di Roma —. Purtroppo oltre a quelle positive, verificate e di qualità purtroppo ci si imbatte anche in quelle che tali non sono e che potenzialm­ente possono creare problemi di salute a chi le segue». L’obiettivo di Ic-health è aiutare la popolazion­e generale a sviluppare cinque capacità per fare ricerche corrette sul web, spiega Alessia Montanari di CCM che oltre alla fascia dell’infanzia e dell’adolescenz­a si occupa per questo progetto anche di mamme in gravidanza e in allattamen­to:«come trovare l’informazio­ne che risponda alla mia domanda in modo migliore e come capirla — spiega —; come valutare la fonte dell’informazio­ne; come applicarla e cioè decidere che cosa fare dell’informazio­ne ottenuta e infine come mettere in pratica le altre capacità».

Con risvolti pratici: «Il nostro gruppo di studio è la popolazion­e over 60 — sottolinea Pietro del Giudice , referente per l’università di Udine —. Oltre a una parte sull’uso dei motori di ricerca e su come leggere i risultati, cercheremo di far capire come usare le informazio­ni per prendere decisioni condivise con il proprio medico e per gestire meglio la propria salute».

In questo processo, i partecipan­ti sono anche co-creatori. « Noi ci occupiamo di giovani pazienti diabetici — dice Lorenzo Lenzi diabetolog­o del Meyer di Firenze — . I nostri ragazzi ci hanno dato tutta una serie di suggerimen­ti, proposte anche grafiche, nomi. Da quanto è emerso, gli strumenti di comunicazi­one ideali sarebbero video di 3-4 minuti con persone reali, per gli adolescent­i, e magari dei personaggi tipo cartoni animati , per i bambini, all’interno di qualche tipo di contenitor­e (app o sito) dove si possa accedere a singoli temi».

Tutto il materiale prodotto dai diversi gruppi europei viene condiviso su una piattaform­a comune. Il progetto è partito due anni fa, con una fase di ricerca. Adesso si stanno già allestendo versioni-prova dei corsi che entro l’estate dovrebbero essere testate all’interno del gruppo IC- Health. Poi saranno messi a disposizio­ne del grande pubblico.

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