Nella notte uccide la moglie a coltellate Svegliati dalle urla i figli lanciano l’allarme
Foggia, l’uomo ha cercato di suicidarsi ed è in fin di vita. I bambini, 8 e 10 anni, affidati ai nonni
TROIA (FOGGIA) Uccide la moglie a coltellate colpendola al cuore durante la notte. Mentre i figli di 8 e 10 anni dormono nella loro cameretta. Sono stati proprio i bambini sveglianti e terrorizzati dalle urla a correre dalla vicina di casa per chiederle disperatamente aiuto. Ma quando i soccorritori sono arrivati per la mamma era troppo tardi. Il papà ha tentato di suicidarsi colpendosi al petto con la stessa arma. Il femminicidio, l’ennesimo, questa volta è accaduto a Troia, un paese di circa settemila abitanti, in provincia di Foggia.
Federica Ventura, 40 anni, insegnante in una scuola materna, è stata ammazzata con almeno dieci coltellate. Colpita da suo marito, Ferdinando Carella, un muratore di 47 anni. L’uomo, accusato di omicidio volontario aggravato, ora si trova ricoverato negli Ospedali Riuniti di Foggia dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Secondo i medici che lo hanno operato è in bilico tra la vita e la morte.
La lite tra i due coniugi sarebbe iniziata intorno alle 3.30 del mattino — ricostruiscono i carabinieri di Foggia — ma è degenerata in pochi minuti. Al culmine del litigio lui ha colpito la moglie con un coltello. Più volte. I bambini, intanto, svegliati dalle urla dei genitori e intuendo la gravità di quanto stava accadendo in casa (non è escluso che possano anche aver assistito alla tragedia), sono usciti di corsa dall’appartamento per andare a chiedere aiuto a una signora che abita sullo stesso pianerottolo.
È stata quest’ultima a dare l’allarme e ha trattenuto i piccoli nel suo appartamento per tenerli al sicuro. Di lì a pochi minuti carabinieri e soccorritori erano in casa dei coniugi: per Federica era ormai troppo tardi. Il marito, ancora vivo, era steso sul pavimento con il coltello piantato nel petto. I carabinieri hanno interrogato a lungo parenti e amici della coppia per tentare di ricostruire un quadro più preciso della situazione familiare. Pare comunque che non ci fossero stati, in passato, segnali evidenti che facessero pensare ad una crisi tra i due coniugi.
«Sono circostanze che stiamo cercando di appurare — spiegano i militari del comando provinciale di Bari — e stiamo sentendo tutte le persone che conoscevano la coppia». Non esistono denunce da parte della vittima nei confronti del marito.
Federica era conosciuta in paese come una donna dal carattere mite e socievole: amava il suo lavoro e nel tempo libero faceva la catechista in una parrocchia non lontana da casa.
I docenti e il personale tecnico-amministrativo dell’università di Foggia, dove Federica si era laureata, hanno voluto ricordarla con una lettera aperta affidata alla professoressa Antonella Cagnolati, docente di Scienze dell’educazione e della formazione. «Ricordo molto bene Federica. La rivedo entrare nella mia stanza, in via Arpi, e discutere con me le correzioni da apportare
La vicina Impauriti i due bambini sono corsi da una vicina che abita sullo stesso pianerottolo
L’ex professoressa «Negli ultimi tempi lei era spenta, assente, e capisco solo ora le ragioni del suo disagio»
alla sua tesi di laurea. La notizia della sua morte piomba nella nostra vita — in quella dell’intero Dipartimento — come un fulmine. Mai il femminicidio aveva sfiorato così da vicino la mia vita e la nostra vita, i miei e i nostri affetti. Di Federica mi avevano sempre colpito — e spesso me ne chiedevo la ragione recondita — i suoi occhi tristi, velati, al punto che avevo intuito abissi di infelicità. Mi raccontava le sue aspirazioni: lo studio che aveva ripreso da adulta, il desiderio di lavorare come educatrice, l’amore per i suoi bambini».
«Negli ultimi tempi — aggiunge la Cagnolati— l’avevo vista spenta, assente, distratta e capisco solo ora la portata del suo disagio, del suo “non dire”, non aprirsi, non svelare. Una giovane donna che non riusciva a trovare la forza di chiedere aiuto, che stava annegando nel suo dolore».
Dopo la tragedia i due figli della coppia sono stati affidati ai nonni.