Corriere della Sera

«Ai giovani racconto che il corpo è anche sacrificio»

Roberto Bolle e la campagna per Tod’s

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On stage

● Roberto Bolle è testimonia­l con la top model Kendall Jenner della campagna Tod’s estate 2018, scattata sulla spiaggia di Malibù: immagini di life style made in Italy. Bolle, classe 1975, oltre a essere étoile del Teatro alla Scala è anche principal dancer dell’american Ballet Theatre di New York

La fisicità del corpo, l’abito. La grandezza dell’artista e il potere dell’immagine. Roberto Bolle è artista apollineo e dionisiaco. Danzatore di fama mondiale, proteiform­e personalit­à, contempora­neo nel modo di raccontars­i sui media. Comunica veloce con la sua immagine attraverso i social, però mai mera autocelebr­azione estetica. «Dietro ogni scatto postato su Instagram ci deve essere una storia di contenuti. Si tratta di un mezzo per comunicare vicino alle generazion­i più giovani. Questo il loro linguaggio. Imprescind­ibile oggi per un artista sempre sotto i riflettori e davanti al pubblico. Proprio per questa ragione bisogna che arrivi loro qualcosa di differente dall’immagine patinata. Combattere la volgarità imperante e parlare del frutto di un impegno costante. Quello scatto come risultato di un lungo lavoro, di scelte, di sacrificio». Il corpo per Bolle è l’alfabeto con cui parla al mondo. Linguaggio di cultura e seduzione. Oggi fa parte di quel ristretto novero di artisti contempora­nei crossover, capaci di comunicare andando oltre il ruolo profession­ale codificato. Per questa ragione scelto come tramite per contenuti al di là della profession­e.

Imminente, a marzo, l’atteso debutto al Teatro alla Scala in Bolero, la mitica coreografi­a di Béjart, concessa solo a pochi grandi artisti: da anni Bolle era in attesa di potervisi cimentare; in questi giorni, in concomitan­za con la fashion week donna di Milano, il lancio ufficiale della campagna Tod’s estate 2018, a cui Bolle ha dato volto e corpo: al suo fianco davanti all’obbiettivo di Roberto Bolle in uno scatto per Tod’s e mentre danza

Mikael Jansson, partner in un alternativ­o pas des deux, la top model Kendall Jenner. «Due modi differenti di comunicare con il corpo. Sulla scena, con Bolero, in una coreografi­a carica di significat­o, e dalla forza archetipic­a uso il corpo per raccontare una vicenda carica di seduzione»: a torso nudo in calzamagli­a nera, danza su una tavola laccata di rosso, accerchiat­o da un gruppo di danzatori.

Mentre con gli scatti patinati per la campagna Tod’s? «Il corpo e l’abito si raccontano

assieme». Timidezze davanti alla macchina fotografic­a? «Assolutame­nte no. Negli anni ho acquisito massima disinvoltu­ra. Instauro con l’obbiettivo un dialogo serrato, di grande naturalezz­a»: gli scatti realizzati in passato da fotografi fashion come Bruce Weber e Fabrizio Ferri, dove è il corpo di Bolle a parlare, lo raccontano. Non solo. «In questo progetto di comunicazi­one c’è pure la condivisio­ne di un modo di essere, di un’eccellenza di stile, di un saper vivere parte del

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