Corriere della Sera

Drammi della gelosia e morti violente Ecco dove si coltiva l’estetica del brivido

- Di Carlo M. E. Contesso Giuseppina Manin

L a colpa è sempre dell’architetto. Ma anche i più temerari dell’aldiqua non reggono il confronto con i «colleghi» dell’aldilà. I progetti dettati dagli spiriti per la casa di San Josè di California non hanno rivali in fatto di eccessi e stravaganz­e. Vedere per credere «La vedova Winchester», protagonis­ti Helen Mirren e quello che è considerat­o l’edificio più infestato al mondo. Giusto così, gli spettri sono stati i committent­i e i destinatar­i di quella dimora surreale che impegnò la vedova del re delle armi per 38 anni di lavori e un budget di folle entità. Poca cosa per le anime in pena, i troppi morti ammazzati dai fucili di famiglia. Ricca quanto piena di sensi di colpa, devastata dalla morte di figlia e marito, Sarah Winchester decise che per esorcizzar­e la maledizion­e doveva edificare un palazzo per radunare quelle ombre inquiete. Che erano tante e non sempre d’accordo su come realizzare la casa dei loro incubi.

Perché, passi per le 160 stanze foderate di scura boiserie, per il 13 che ricorre ovunque e le ragnatele di vetro commission­ate a Tiffany dagli spettri esigenti, a mandare in tilt gli occhi e il senno sono le scale. Salgono e scendono senza ragione, conducono a porte senza uscita come in un labirinto di Escher. A restare imprigiona­ta per prima fu proprio l’eccentrica milionaria, che li morì il 5 settembre 1923, a 83 anni.

Ma se le case stregate americane devono fare i conti con la cattiva coscienza dei mercanti d’armi e i loro esagitati clienti, gli spiriti che ammorbano le nostre ville e manieri sembrano più attratti da drammi della gelosia, amori infelici, morti crudeli. Gli spettri yankee trovano eco in una villa romana sulla Cassia, tra tombe etrusche e romane. Sfidando ogni poltergeis­t, nel 1925 il conte Gaetano Manzoni ne affidò i lavori all’architetto Armando Brasini, appassiona­to di occulto. Risultato: pareti asimmetric­he, torrioni inclinati, scritte inneggiant­i a Lucifero sui muri, simboli demoniaci sul pavimento. Gli antichi sepolti là sotto non tardarono a farsi sentire, urla agghiaccia­nti e apparizion­i spaventose misero in fuga ogni inquilino da là a venire. Ad accrescere la sua fama sinistra il suicidio di un frate e la morte tragica di Fred Buscaglion­e, che lì era venuto a girare un film con Totò.

Nella razionale Milano, Palazzo Carmagnola, ora sede del Piccolo Teatro, pare ospiti due fantasmi illustri, quello del Conte di Carmagnola, morto decapitato, e quello di Cecilia Gallerani, l’amante di Ludovico il Moro. Immortalat­a da Leonardo come La Dama con l’ermellino, Cecilia comparireb­be ogni 2 novembre a una finestra del palazzo. Poco lontano, tra i resti del monastero di Santa Radegonda, l’ombra di un’altra nobile fanciulla, Bernardina Visconti, rea d’adulterio, rinchiusa nel chiostro e scannata da suo padre Bernabò. Più recenti i misteri di Casa Tognella, al parco Sempione. Dietro

Perché certe piante stanno bene assieme e altre no? Come mai certi accostamen­ti sembrano belli visti con gli occhi della mente, e poi nella realtà risultano insoddisfa­centi, se non proprio un completo fallimento? A parte la compatibil­ità colturale, alla base di qualsiasi felice e lunga convivenza, di dettami estetici se ne possono trovare a iosa, ma il trucco sta nel valutare e osservare bene il colore di fiori e foglie, la tessitura (foglie piccole o grandi, spesse o sottili, lucide o opache), le dimensioni, il portamento — verticale, orizzontal­e, ricadente, arrotondat­o, e cosi via. Se tutte le caratteris­tiche sono uguali, stiamo facendo una monocoltur­a, che ha la stessa attrattiva di una campo di lattuga, che dopo qualche giorno viene a noia. Se, invece, tutte le caratteris­tiche sono diverse, il risultato è diametralm­ente opposto ma altrettant­o negativo: i contrasti, dati dalle differenze, attirano sì l’attenzione, ma sono allo stesso tempo vagamente destabiliz­zanti, con il risultato finale che in gran numero creano confusione senza armonia, il classico «troppo stroppia». Una regola facile è assicurars­i d’accoppiare una caratteris­tica comune, e una in contrasto: la prima è rassicuran­te e crea armonia, la seconda stupisce e attira l’attenzione. Un esempio è il vaso di una amica inglese: lo stesso viola cupo nelle foglie del sempervivu­m e nei fiori dell’iris reticulata ‘George’, con tessitura e forme assai differenti.

carloconte­sso@yahoo.com l’aria borghese impressale nel 1946 dall’architetto Ignazio Gardella, nascondere­bbe un’ospite allarmante, una donna con velo che cela un teschio.

Struggente la storia di Azzurrina del castello di Montebello. Nata albina, per evitarle i pregiudizi, la madre le tinse i capelli con riflessi celesti. Caduta nella ghiacciaia, il corpo non fu più ritrovato ma il suo spirito continua ad aggirarsi nel castello. Di vita propria pare invece animata Villa Caboto, a Mondello. Dentro le luci si accendono e i mobili si spostano da soli. E chi è entrato assicura che la percezione del tempo risulta modificata.

Ma parlando di fantasmi non si può dimenticar­e Venezia. Dove sorge la bellissima e micidiale Ca’ Dario. La casa che uccide, visto l’elenco di morti misteriose che le vengono imputate. A cominciare da

Autarchia

A Villa Caboto (Mondello), le luci si accendono e i mobili si spostano da soli

Giovanni Dario, che a fine ‘400 la fece costruire per le nozze della figlia Marietta e subito dopo fu pugnalato a morte e lei morì di crepacuore. Tra le ultime vittime il conte Filippo Giordano, nel 1970 massacrato a colpi di vassoio d’argento dal suo amante. E poi Kit Lambert, manager degli Who, che per il terrore finì a dormire nel chiosco dei gondolieri e tornato a Londra morì cadendo dalle scale. E se il tenore Mario Del Monaco rischiò la vita in auto mentre andava a firmare il rogito d’acquisto, Raul Gardini che quel contratto aveva siglato, si suicidò poco dopo. Forse ignaro di tanta fama, nel 1994 aveva tentato di comprarla Woody Allen. A scoraggiar­lo pare sia stata la cifra richiesta, nove milioni di dollari. Ne uscì vivo, pur se travolto dalla scandalo Soon Yi. Le cui conseguenz­e Woody paga ancora oggi.

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Un’immagine del film «La vedova Winchester», con Helen Mirren nel ruolo della protagonis­ta, nelle sale dal 22 febbraio. Sotto, villa De Vecchi a Cortenova (Lecco), ribattezza­ta la Casa rossa; in basso, il Castello di Montebello di...
Il film e il sito Un’immagine del film «La vedova Winchester», con Helen Mirren nel ruolo della protagonis­ta, nelle sale dal 22 febbraio. Sotto, villa De Vecchi a Cortenova (Lecco), ribattezza­ta la Casa rossa; in basso, il Castello di Montebello di...
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