L’ascesa dell’altro Bolloré Renault incorona Thierry dopo il bilancio dei record
PARIGI Nel giorno dei risultati record Renault ha un nuovo numero due: Thierry Bolloré, 54 anni, lontano cugino di Vincent Bolloré patron di Vivendi e bretone come lui. Il numero uno resta Carlos Ghosn, ma la linea per la successione sembra ormai definita.
La nomina è arrivata nel giorno in cui Renault ha presentato i risultati finanziari del 2017, mai così buoni. Il gruppo Renault ha venduto 3,8 milioni di auto nel 2017, mai così tante nella sua storia. Un aumento dell’8,5 per cento che ha portato a un giro d’affari di 58,8 miliardi di euro nel 2017 (+14,7). L’alleanza Renault-nissan-mitsubishi
Le vendite
Il gruppo francese ha venduto 3,8 milioni di veicoli
contende a Volkswagen il primo posto mondiale: i due rivali hanno venduto ciascuno all’incirca 10 milioni e mezzo di veicoli. La Renault Clio è la seconda auto più venduta in Europa dopo la Golf della Volkswagen.
Sposato, padre di cinque figli e appassionato di vela, Thierry Bolloré ha cominciato la carriera nel 1990 in uno stabilimento del gruppo Michelin. Nel 1997 il manager è stato mandato in Giappone, e da allora ha continuato l’esperienza asiatica in Thailandia e poi in Cina. Entrato in Renault nel 2012, Bolloré ha avuto la responsabilità della trasformazione digitale del gruppo e del miglioramento della competitività. La sua nomina è avvenuta con il gradimento dello Stato francese, che continua ad avere una forte partecipazione in Renault (15% delle azioni e 22% dei diritti di voto) e che in passato ha spinto per un chiarimento nella governance con la richiesta di un numero due possibilmente di nazionalità francese.
Nel giorno dell’incoronazione di Thierry Bolloré, il cugino Vincent ha conosciuto invece un momento di difficoltà. Dopo la presentazione dei risultati 2017, il titolo Vivendi ha perso in Borsa fino a toccare il punto più basso degli ultimi tre mesi, a 20,92 euro.