Andrew votò Donald «Mia figlia al cimitero, ora la vedrò solo lì»
Quel pomeriggio di San Valentino, Andrew Pollack, appena saputo della sparatoria al liceo di Parkland, corse in macchina con la moglie, alla ricerca della figlia diciottenne, Meadow. Poi passò la notte fuori dall’ospedale, in attesa di una notizia. Una foto lo ritrae mentre mostra l’immagine della ragazza. Andrew indossa una maglietta con la scritta: «Trump 2020».
L’altro ieri si è presentato alla Casa Bianca in giacca e cravatta e con la bandiera degli Stati Uniti all’occhiello. Il presidente che si preparava ad appoggiare anche per la prossima campagna elettorale è adesso davanti a lui. Il signor Pollack, pare non fosse stato neanche invitato. Ma ora afferra il microfono e comincia, trattenendo la rabbia: «Io non posso prendere un aeroplano, se ho una bottiglia d’acqua, ma una specie di animale può entrare in una scuola e uccidere i nostri figli. Penso che non sia giusto e che noi abbiamo bisogno di stare insieme come Paese e lavorare su ciò che è importante, proteggere i nostri ragazzi nelle scuole. Ecco la sola cosa che conta».
La telecamera non inquadra Trump, resta su Andrew che ora alza la voce guardando fisso il leader degli Stati Uniti: «Le scuole sarebbero già dovute essere messe in sicurezza. Sono incazzato, perché non rivedrò mai più mia figlia. Lei non è qui, l’ho lasciata a North Lauderdale, nel cimitero King David. Ecco dove dovrò andare per vedere la mia bambina». Le parole di Andrew Pollack sono destinate a restare nella memoria. Furibondo buon senso in mezzo alle polemiche che già attraversano Washington. Un uomo distrutto che è subito tornato a casa, dalla moglie Shara Kaplan, agente immobiliare, dall’altro figlio Hunter, 29 anni. Meadow si stava già preparando per trasferirsi a Boca Raton, sempre in Florida, dove in autunno avrebbe seguito i corsi della Lynn University. C’è una sua foto che Andrew continua a mostrare agli amici: la ragazza guarda sorridendo verso l’orizzonte, «il mio futuro», scriveva su Facebook.
L’accusa
Il padre di Meadow in visita alla Casa Bianca: «Così i nostri figli muoiono a scuola»