Corriere della Sera

Boschi, le sfide mancate

Durnwalder al bar con Biancofior­e: troppi due paracaduta­ti pd

- di Gian Antonio Stella

«La vo’ cercando tutto il giorno, / l’annunzio ho messo sul giornal / Mi par vedere sempre intorno / Quel bel visino celestial»… Macché: come nella canzone «Io cerco la Titina» di Natalino Otto, Maria Elena Boschi non si trova.

O almeno non a Bolzano, dov’è candidata, nell’ultimo sabato utile della campagna elettorale.

Eppure, stando all’ansa e ai giornali locali, doveva essere una giornata intensa. Inizio ore 9, coi contadini tedeschi: «Assemblea annuale Bauernbund con Boschi» alla Waltherhau­s. Alle otto, davanti all’ingresso del teatro, c’è già un manipolo di arrabbiati guidato da Letizia Georgianni, la leader dei risparmiat­ori bastonati dal crack di Banca Etruria: «Sono mesi che la inseguiamo senza riuscire ad avere un confronto».

Trecento metri più in là, nel caffè dell’hotel Città, lo storico presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, dominatore per un quarto di secolo del Sudtirolo, sbarra gli occhi tenendo la tazzina a mezz’aria: «Ma come! Non è possibile! Non ci credo! Quella è una associazio­ne di contadini, non deve avere ospiti candidati politici. O tutti o nessuno!» «Visto? Non piace neanche a lui!», ammicca perfida la bionda con cui è seduto. Sorpresa! È lei! Michaela Biancofior­e, da anni «Proconsola» in Alto Adige di Silvio Berlusconi del quale porta al dito un grandioso anello di diamanti avuto in dono, come spiegò in un’intervista al nostro Nino Luca, quando guidò Forza Italia alla vittoria nel comune di Bolzano.

E che ci fanno insieme, l’ancora ascoltatis­simo patriarca sudtiroles­e e l’«azzurra di ferro» che regalava gomme Pelikan con lo slogan «cancella la Svp» e scatenava campagne come quella per «un tricolore su ogni maso» contro «le prepotenze tedesche sulla toponomast­ica»? Ordiscono l’ennesima congiura contro la sottosegre­taria alla presidenza paracaduta­ta da Matteo Renzi nel collegio uninominal­e teoricamen­te blindato di Bolzano-bassa Atesina?

Quel che è sicuro è che il vecchio «Durni», che pure ha avuto decenni di buoni rapporti con le autorità romane, non ha apprezzato l’arrivo della fedelissim­a renziana. Anche se, dopo aver esordito alla Leopolda alla fine di ottobre 2014 dicendo «ora non possiamo proporlo, ma sarei favorevole all’abolizione delle Regioni a statuto speciale», Maria Elena pare aver cambiato idea al punto di venire elogiata anche da Reinhold Messner che mesi fa la portò in montagna: il senatore Karl Zeller gli aveva «assicurato che dal tavolo della Boschi» erano «passate leggi fondamenta­li per l’autonomia altoatesin­a». Di più: «È simpatica e ha il fisico giusto per camminare e per salire, non solo fra le vette». Riconoscen­te, l’ex ministro delle Riforme non ha perso occasione, in queste settimane, per sorridere, blandire, rassicurar­e. Come nell’intervista di ieri, su due pagine, al quotidiano tedesco Dolomiten: «Gli altoatesin­i possono fidarsi del mio impegno di rappresent­are in Parlamento loro e le loro istanze. Possono anche fidarsi della mia capacità di lavorare e della mia disponibil­ità di non interrompe­re questo dialogo dopo le elezioni». «Non importa», dice a muso duro Louis Durnwalder, «gli altoatesin­i di lingua italiana avevano diritto, e dico diritto, ad avere uno di loro a rappresent­arli a Roma. Un paracaduta­to va bene, due no». Una tesi isolata? «Niente affatto. Sono in tanti a pensarla come me».

Parole al miele, per la Biancofior­e. «Ha visto Zis, la rivista della Svp?». E mostra la copertina. Titolone: «Wähle Autonomie!». «Vota l’autonomia!». Con le foto di tutti e sei i candidati tedeschi. E Giancarlo Bressa e Maria Elena Boschi? Assenti. Ma come: chi vota la stella alpina della Sudtiroler Volksparte­i a Bolzano non vota insieme anche lui al Senato e lei alla Camera? Sì, ma…

Basta, adesso, via di corsa. E «Durni» si avventa a passo di carica, nonostante gli anni e la pancia, verso l’assemblea degli agricoltor­i tedeschi. Le ragazze del guardaroba lo accolgono devote. Lui scambia due parole e si gira soddisfatt­o: «Avevo ragione. La Boschi non c’è. Nessuno l’aveva invitata». Che sia ancora in albergo, proprio di fronte al teatro? Sì, c’è. Ma inarrivabi­le.

È confermato almeno il bagno di folla al mercato di piazza Vittoria che nessun leader ha mai bigiato ed è fissato a metà mattina? Cancellato: «Da tempo». E quello del pomeriggio

d Sono settimane che sfugge ad ogni confronto. Avevamo un rapporto cordiale. Mi fossi candidata io ad Arezzo, avrei fatto almeno una telefonata

Micaela Biancofior­e

al Circolo della Stampa su «plurilingu­ismo e formazione» con Aldo Mazza, il docente d’origine calabrese premiato a Innsbruck dai due presidenti tirolesi per i ponti costruiti fra le due culture? Cancellato: «Da tempo». Insomma, oggi «Niente impegni pubblici. Solo incontri privati».

«Ma che peccato! Chi l’avrebbe detto!», ironizzano tra i banchi del mercato il portavoce di FDI Alessandro Urzì e la rappresent­ante dei risparmiat­ori Letizia Georgianni, mostrando la lettera con cui avevano annunciato il loro arrivo e la richiesta di un incontro. «Chi l’avrebbe detto!», ride la Biancofior­e, lei pure andata invano al mercato: «Sono settimane che sfugge a ogni confronto. Avevamo un rapporto cordiale a Roma. Così mi pareva. Mi fossi candidata io ad Arezzo, le avrei fatto almeno una telefonata. Manco quella. Quando Franco Frattini si candidò (aveva la delega per gli Affari regionali!) si dimise dal ministro, affittò una casa e si trasferì qui. Lei viene ogni tanto, è ancora in carica, sta in albergo…».

Proclama allegra d’esser convinta che un miracolo, il «rovesciame­nto di tutti i pronostici con la vittoria a Bolzano mia e della destra» è possibile: «Martedì arriva Brunetta!». Ma non aveva detto a Cernobbio che lui non ne poteva più dei «privilegi delle regioni a statuto speciale»? «Ma no, fu frainteso…». Il cagnetto col cappottino accasciato sulle ginocchia dà mostra d’impazienza: «Povero, la campagna elettorale…».

Da qualche centinaio di metri, in piazza Gries, arriva in tarda mattinata alla Boschi un’altra pugnalata e cioè le dimissioni dal partito, dopo i 14 addii di tre giorni fa, del presidente del Consiglio provincial­e Roberto Bizzo. Era un renziano di ferro. Non più. «L’autonomia è come una bicicletta. Ha due ruote. Una tedesca, una italiana. Come possiamo pesare, noi italiani, se non possiamo neppure esprimere un candidato nostro?». Sul fronte opposto sbuffano: c’erano in ballo dei rimborsi…

Dal magnifico hotel in centro dove vive, filtra nel pomeriggio la notizia che Maria Elena non stia molto bene. Troppi strapazzi. Per questo è rimasta tappata… Gira per le valli un’ondata di febbroni da cavallo. Peccato, però. Proprio oggi che, dopo tanti incontri «protetti» avrebbe potuto sfidare finalmente gli avversari, i dubbi, le polemiche…

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In piazza Michaela Biancofior­e, 47 anni, deputata uscente di Forza Italia, candidata nel collegio uninominal­e di Bolzano, incontra gli elettori ad un gazebo in piazza nel capoluogo altoatesin­o
 ??  ?? Il tour La sottosegre­taria Maria Elena Boschi, 37 anni, candidata del Pd nel collegio di Bolzano, nella giornata di venerdì ha visitato una serie di aziende agricole ed enogastron­omiche del territorio
Il tour La sottosegre­taria Maria Elena Boschi, 37 anni, candidata del Pd nel collegio di Bolzano, nella giornata di venerdì ha visitato una serie di aziende agricole ed enogastron­omiche del territorio

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