Effetto gelo, il meteo elettorale
La vicenda
● A gennaio Beppe Grillo ha deciso di staccare il suo blog dal Movimento e dalla politica attiva
● Con la «scissione» dal M5S è finito anche il sodalizio con la Casaleggio Associati, che ha gestito il blog per 13 anni
● Grillo negli ultimi giorni è tornato a fare post «politici» «P iove, governo ladro» è una battuta antica e neppure delle migliori. Ma ora che dalla Russia, anziché l’alacre lavoro dei sinora latitanti hacker, si avvicina il gelido e tempestoso effetto Burian, le previsioni meteo vengono viste da chi partecipa alla campagna elettorale con la stessa apprensione riservata ai sondaggi. Di solito, succedeva con i weekend estivi. La data elettorale spostata troppo verso la fine di giugno, troppo bollore, troppo sole, troppi cieli azzurri venivano immancabilmente associati alla diserzione dalle urne, con gli italiani più attratti dal tutti al mare che non dal tutti alle urne. E poi certo discettavano su chi se ne sarebbe immancabilmente avvantaggiato, o chi ne sarebbe risultato ammaccato. Poi sono arrivati i tepori primaverili ma più o meno, al massimo qualche zero virgola di differenza, i dati dell’astensione sono rimasti quelli. Ora l’effetto Burian. Che complica gli effetti meteo sulle elezioni più di quello che accadde nelle precedenti del 2013. Intanto si dice che se fa freddo si vota di più ma che se fa troppo freddo e tira il vento troppo forte allora decisamente si vota di meno, specie gli anziani. E chi trarrebbe vantaggio dall’eventuale defezione degli anziani, visto che i giovani lo hanno già fatto? Poi c’è la faccenda dei comizi. Primo, per vedere se le piogge fredde non possano influire negativamente sulla partecipazione dei cittadini. Ma, ecco il secondo punto che rovescia il primo, per vedere che le piazze semivuote possono diventare miracolosamente semipiene. L’effetto ombrello è infatti senza rivali: una selva di ombrelli occupa più spazi, fa massa compatta, riempie i vuoti, crea visivamente una vicinanza che nella realtà non c’è. Poi ci sono gli esagerati che sostengono che pure le giacche a vento imbottite, gonfiando la superficie di chi le indossa, potrebbero con effetto moltiplicato dall’uso di massa della giacca a vento, dare una maggiore impressione di pieno. Il meteo irrompe nella noia di questa campagna elettorale. Anche se Burian, come Calenda e Di Battista, non è nemmeno candidato.