De Girolamo-lorenzin, esiliate d’emilia
Una campana e l’altra romana, su fronti opposti, sono entrambe schierate tra Bologna e Modena La casa «in trasferta» e il feeling trovato sul cibo
«All’inizio ero smarrita ma poiché ho il sole in tasca ora mi sento a casa qui a Bologna .... anche se la sera mi viene da piangere quando parlo al telefono con la mia Gea che ha cinque anni...».
Così Nunzia De Girolamo, ex ministro dell’agricoltura nel governo di larghe intese guidato da Enrico Letta, si è trovata catapultata all’ultimo minuto in un listino proporzionale quasi sicuro di Forza Italia a 700 chilometri dalla sua Benevento: mezza giornata di treno da sua figlia affidata alla nonna, e ancora più lontana dal marito Francesco Boccia (Pd) candidato a Lecce. Padre e figlia, comunque, hanno annunciato una sorpresa alla mamma esiliata in Emilia.
Ed è stato un distacco affettivo sofferto anche per la ministra della Salute Beatrice Lorenzin che ha appena fondato Civica e popolare: lei, una volta paracadutata a Modena in un collegio uninominale blindato del Pd, ha resistito pochi giorni senza i suoi gemelli di due anni lasciati a Roma. Poi ha deciso di trasferire tutta la tribù nella città dello gnocco fritto dove, in un appartamento affittato in centro, sono arrivate una nonna, una cugina e una tata a bordo di un Van grigio con i seggiolini per i bambini.
Una volta affrontati i problemi domestici, le due candidate esiliate in Emilia, seppur schierate in squadre avverse, hanno dovuto affrontare allo stesso modo l’iniziale diffidenza riservata a chi va in terra straniera. E poiché a Bologna e a Modena le scosse dell’empatia passano anche attraverso il cibo, Nunzia Di Girolamo, che pure ha storto il naso davanti a una «mozzarella calda padana», ha avuto la strada spianata quando ha confessato che lei digerisce solo i tortellini. Salvo poi fare uno strappo con i funghi bio dell’azienda Valentina di Minerbio. Qui, davanti ai robot e agli operai che lavorano nelle grotte artificiali asettiche come laboratori, la candidata che viene dal Sud ha carpito l’attenzione di bieticoltori e fungicoltori grazie ai dossier studiati al ministero dell’agricoltura: «Questa campagna elettorale è comunque un’altra cosa. A Benevento giro con una pila di richieste di ragazzi che cercano lavoro invece qui gli imprenditori mi dicono che mancano figure professionali da assumere a 1800 euro al mese».
E sempre per parlare di cibo, la ministra Lorenzin ha rotto il ghiaccio anche con la base del Pd confidando che lei è celiaca: da quel giorno a Modena e dintorni le preparano pure lo gnocco fritto senza glutine che, al centro anziani di San Faustino, hanno divorato anche i suoi bambini. Prima dello gnocco, però, la ministra ha strappato l’applauso alla platea filo dem (stessa scena a Campogalliano alla mega cena con Bonaccini e Fassino) quando ha detto, con un occhio rivolto alla sua avversaria diretta Cecilia Guerra di Leu, di non capire «quelli che hanno fatto un partito solo per far male a Renzi». La ministra romana che gioca in trasferta si è molto concentrata sugli anziani e ovviamente sulla sanità: «Io sono qui per copiare il modello emiliano che ha dimostrato di essere il migliore». E
L’azzurra e Casini I due abitano vicini nel capoluogo emiliano Lui al bar: votate me al Senato, lei alla Camera
La ministra celiaca La centrista ha detto di essere celiaca e ora i suoi fan le preparano lo gnocco senza glutine
la controprova l’ha avuta all’istituto Charitas di via Panni dove dagli anni 50 Modena assiste con dignità e professionalità disabili gravi di tutte le età.
Il secondo passo nella corsa a conquistare voti in appena 30 giorni è stato, per le due candidate, di natura politica. Nunzia De Girolamo ha affittato un appartamento lungo Strada Maggiore, vicino alla casa del bolognese doc Pier Ferdinando Casini e proprio lui, che stavolta gioca nella squadra del centrosinistra contro Vasco Errani di Leu, con una battuta ha strizzato l’occhio ai moderati della sua città: «Ragazzi! Mi raccomando! Votate per me al Senato e per la De Girolamo alla Camera», ha detto quando ha incontrato al caffè Zanarini la collega di Forza Italia.
E la ministra Lorenzin, che pure ha fatto tutta la gavetta in Forza Italia prima di approdare ai centristi e all’alleanza con il Pd, se l’è cavata in scioltezza quando al centro anziani di San Faustino le hanno ricordato le sue origini: «Io sono sempre la stessa, ho fatto la ministra con Letta, Renzi e Gentiloni e ora ho fondato un partito con chi viene a dalla Margherita. Piuttosto è il centrodestra che è mutato con Salvini. Non sono certo io ad aver cambiato la carta di identità».