Corriere della Sera

Il Papa alla figlia di Asia Bibi: prego per lei, una martire

- Di Luigi Accattoli

«Santità, mia madre mi ha incaricato di darle un bacio» dice a Francesco Eisham Ashiq, la figlia di Asia Bibi. Il Papa riceve e ricambia il bacio e le dice: «Penso spesso a tua madre e prego per lei». Ieri in mattinata il padre e la figlia di Asia Bibi hanno incontrato Francesco in Vaticano insieme a una ragazza nigeriana scampata a Boko Haram, Rebecca Bitrus.

Al termine dell’incontro, durato 40 minuti, Bergoglio ha detto che Asia e Rebecca sono «meraviglio­se donne martiri». Asia Bibi, pakistana cattolica, è dal 2009 in carcere, condannata a morte per blasfemia. La nigeriana Rebecca Bitrus è stata per due anni tra le ragazze rapite da Boko Haram: ha scelto di far nascere e di crescere il figlio che ha avuto da uno dei carcerieri, dichiarand­o di averlo perdonato.

I familiari di Asia Bibi e di Rebecca sono a Roma ospiti di «Aiuto alla Chiesa che Soffre»: un’organizzaz­ione che ieri ha dato vita a un «evento» al Colosseo, illuminato di rosso in segno di solidariet­à con i cristiani perseguita­ti nel mondo. All’evento hanno partecipat­o il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin.

Francesco aveva già incontrato i familiari di Asia Bibi il 15 aprile 2015. Asia è condannata a morte per blasfemia: la sua colpa è di aver bevuto allo stesso bicchiere usato dalle compagne musulmane durante una giornata di lavoro nei campi. La donna è in attesa di un verdetto della Corte Suprema, dopo che la condanna è stata confermata in appello. La sua figura è oggetto di scontro tra le componenti fondamenta­liste e quelle riformatri­ci della società pakistana.

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