L’oréal, nell’integrativo 10 giorni di paternità e 3 anni part time
Al via da gennaio le novità sul welfare. Si potrà convertire il 50% del premio in un conto alimentato anche dall’azienda
La misura è entrata in vigore da gennaio e Nicola Smeragliuolo, direttore della finanza di L’oréal Italia, neo papà dal 16 febbraio, è stato il primo a usufruire dei 10 giorni di permesso retribuito per paternità, previsti dal nuovo contratto integrativo. Una manager della direzione marketing, invece, ha chiesto un anno di part time, per potersi occupare della madre. Se vorrà, potrà prolungare il periodo per altri due anni, come prevede un’altra novità del contratto di secondo livello che ha introdotto il part-time, a 6 ore al giorno per un massimo di 3 anni (a fronte di una decurtazione del 20% dello stipendio); permessi extra e orario flessibile per i dipendenti con genitori o nonni sopra i 75 anni o non autosufficienti, o per prendersi cura dei figli piccoli (fino al terzo anno di vita del bambino). Un altro «sostegno alla genitorialità» aumenta poi a 140 euro al mese il contributo per l’asilo nido, esteso ai padri.
«Per fare richiesta, non servirà lo stato di famiglia o altri documenti, ma basterà una semplice autocertificazione inviata alla direzione del personale, perché vogliamo procedure semplici», spiega Arnaud Hermitte, 50 anni, da un anno capo delle risorse umane di L’oréal Italia. «Per noi è molto importante offrire un ambiente di lavoro positivo e favorire un buon equilibrio tra vita personale e lavoro. Fa parte della nostra cultura aziendale, così come la parità di genere. Non solo lo stipendio è uguale per uomini e donne, ma in Italia è composto da donne il 48% dei Comitati di divisione e il 52% dei manager. E la percentuale sale al 40% nel comitato esecutivo, con figure chiave come il direttore dello stabilimento di Settimo Torinese e del digitale ricoperto da donne».
Sono molte le novità del welfare, portate in Italia grazie al programma su scala mondiale Share & Care». Ogni lavoratore avrà un «conto welfare» individuale di 250 euro per acquistare, attraverso una piattaforma web dedicata, una serie di beni e servizi, dai libri scolastici al campus estivo, dai viaggi al teatro, dalle spese mediche alle attività sportive e ai buoni benzina. E potrà convertire in conto welfare individuale fino al 50% del premio di partecipazione aziendale (che nel 2019 potrà raggiungere i 2.900 euro lordi annui), con un ulteriore contributo aziendale del 15% e i vantaggi fiscali previsti dalle nuove normative. L’azienda inoltre aumenterà dello 0,2% il contributo al fondo di previdenza complementare Fonchim.
Sono nuove misure che si aggiungono ai 4 giorni di smart-working al mese di cui oggi usufruisce «oltre il 90% dei dipendenti sai uomini che donne», a cominciare da Hermitte, che ammette di lavorare da casa tutti i venerdì: «La flessibilità permette di organizzare meglio il proprio tempo, le persone sono più soddisfatte e la produttività aumenta».