Ufi Filter fa rotta sul Brasile «Lo sviluppo? Si cresce solo conquistando nuovi mercati»
Non vuole sentir parlare di delocalizzazione. Eppure Giorgio Girondi, presidente della multinazionale tascabile Ufi Filters, testa pensante a Mantova e 14 stabilimenti sparsi in tutto il mondo — un leader globale nei più sofisticati sistemi di filtraggio, che vanno dai filtri per i motori ai metodi per l’analisi del Dna umano — è un pioniere dello sviluppo all’estero. «Sviluppo, è questa la parola che mi piace. Se fossimo rimasti in Italia non saremmo cresciuti così velocemente, avremmo limitato moltissimo le nostre possibilità di conquistare nuovi mercati», spiega l’imprenditore.
Entrato nell’azienda nel 1984, subito dopo averne rilevato l’intera proprietà da altri soci, Girondi guarda immediatamente ai nuovi mercati asiatici. E si stabilisce per sei anni in Cina, prima per fornire impianti chiavi in mano a clienti cinesi e poi per aprire uno dopo l’altro sei stabilimenti. Dopo la Cina, l’india, altri due stabilimenti. E oggi lo sbarco in America Latina. Ufi Filters ha appena inaugurato a Jundiaí, nello stato di San Paolo, il suo primo stabilimento in Brasile, portando a 14 gli impianti nel mondo, diffusi tra Italia, Repubblica Ceca, Tunisia, Cina, India e Corea. A Jundiaí saranno prodotti inizialmente filtri per i motori diesel prodotti da General Motors in Brasile, ma i programmi prevedono anche l’apertura di un centro ricerche e la creazione di una rete di stabilimenti per servire l’intera area del Mercosur. «Il Brasile sta lentamente uscendo dalla crisi, puntiamo sul suo sviluppo e sul recupero di una capacità di produzione di auto che durante la crisi è passata da 3,5 milioni ai 2 milioni di vetture», spiega Girondi. L’industria automotive, dalla Formula 1 fino alle macchine agricole, ai motori marini, ai compressori, alle macchine industriali e per movimento terra sono il core business di un’azienda che produce sistemi di filtraggio di qualsiasi tipo. E che in tre decenni ha raggiunto «crescendo solo ed esclusivamente per linee interne» un fatturato 435 milioni e circa 4mila dipendenti.