Che possono salvare la stagione
Si parte con la Roma. Gattuso: «Possiamo toglierci delle soddisfazioni» Tutti i dubbi della Roma Dal ritorno al 4-3-3 a Schick oggetto misterioso
gol in quattro sfide di campionato per El Shaarawy contro il Milan, nessuno però all’olimpico
Questa sera la Roma, mercoledì il ritorno della semifinale di Coppa Italia con la Lazio, domenica 4 marzo il derby, giovedì 8 l’arsenal negli ottavi di Europa League. «È innegabile, nei prossimi 12 giorni ci giochiamo tanto». È l’unica piccola eccezione al mantra del «pensiamo partita per partita» che si concede Rino Gattuso, prima del ciclo di ferro che deciderà i destini del Milan. Tutto quello che era possibile sbagliare, è già stato sbagliato nella prima parte di stagione, perciò «ora non possiamo più permettercelo. Questa squadra si può togliere delle soddisfazioni, arriva bene alla sfida con la Roma, ma dobbiamo ancora migliorare e anche renderci conto del livello cui siamo arrivati».
Il ritrovato entusiasmo dell’ambiente la dice lunga del lavoro da aggiustatutto che Gattuso ha compiuto: nel 2018 il Milan ha conquistato
È il momento dei dubbi. La sconfitta in Champions League contro lo Shakhtar Donetsk — primo tempo quasi perfetto, ripresa in cui i giallorossi hanno rischiato il tracollo — ha lasciato i segni. Eusebio Di Francesco, giustamente, ha voluto chiarire che non c’è stato un processo alla squadra, tanto meno ai «senatori». Difendere il gruppo è sempre il primo dovere per un allenatore. Però i temi di
26ª giornata
16 punti in sei partite, meno solo di Napoli e Juventus. E se parlare di «gattusismo», prendendo spunto dal cholismo, fa sorridere («Che vuol dire? Forse mollare qualche cinquina», intesa come gli scappellotti letali che si abbattono sui giocatori rossoneri), è vero che Rino ha lasciato un suo segno. «Le mie squadre hanno sempre preso pochi gol. Non mi aspettavo fossimo così avanti nell’apprendimento dei concetti difensivi». I numeri dicono quattro gol incassati nelle 11 partite che il Milan ha disputato senza sconfitte. Ora bisognerà vedere se il muro, guidato da Bonucci, diffidato, a rischio per il derby («Non deve pensarci») e Romagnoli («Ha cambiato mentalità, non lascia nulla al caso, si cura di più, è uno dei difensori italiani più forti») reggerà alla forza d’urto della Roma. All’andata Dzeko fu letale, e ora, in attesa di pensare a Ozil, bisognerà
d Gattuso
Il gattusismo è dare qualche cinquina ai giocatori Possiamo ancora migliorare in zona gol Siamo avanti nei concetti difensivi
discussione sono stati tanti: dal turnover al modulo, passando per il ritornello delle «motivazioni e della continuità».
La Roma ha speso molto nel gelo ucraino e questa sera potrebbe esserci la sorpresa di Patrik Schick titolare al posto di Dzeko. Il ceco doveva essere l’acquisto più importante del mercato estivo (fino a un massimo di 42 milioni, ma pagabili in comode rate), ma è rimasto impigliato tra infortuni e un feeling mai scattato con Di Francesco. È stato utilizzato solo 372 minuti in campionato ed è ancora alla ricerca del primo gol (ne ha fatto uno, ma in Coppa Italia). Dzeko, al contrario, è l’unico giallorosso che è stato utilizzato in tutte e 33 le partite fin qui disputate tra Italia e Europa, secondo come minutaggio (2.804 minuti) dietro ad Alisson (2.880).
«Non ho ancora scelto — ha detto il tecnico —. Schick potrebbe giocare dall’inizio, ma come tanti altri, perché si è allenato con continuità. Lui e Dzeko possono ricoprire il ruolo di centravanti, Defrel è un jolly d’attacco».
Possibile un turno di riposo per Florenzi, uscito stremato dall’influenza intestinale che lo ha colpito alla vigilia di Shakhtar-roma. Per «coprire» di più Bruno Peres, però, è
Classifica
Duello Manolas cerca di fermare Calhanoglu nel match d’andata tra Milan e Roma. Un duello che si ripeterà oggi (Lapresse) possibile che Di Francesco torni al primo amore, cioè il 4-3-3. Lo stesso modulo che adotta il Milan e che permetterebbe alla Roma di giocare la partita «a specchio».
In questo caso, Nainggolan farebbe la mezzala: «Deve ritrovare forza e determinazione, al di là del sistema di gioco. Avrei voluto che Radja, da trequartista, facesse dieci gol, ma io voglio soprattutto il bene della Roma e per me è sempre più importante la squadra del singolo. Ha avuto qualche problema al polpaccio, ma nell’ultima gara i suoi dati sono stati molto buoni: è stata una delle sue migliori prestazioni a livello fisico. Poi, a livello tecnico/tattico, è un altro discorso».