Matuidi, l’ultimo degli insostituibili nella Juve che fa turnover dal medico
Allegri con l’atalanta senza Higuain e con Dybala in dubbio: obiettivo sorpasso
C’è un traffico da metropolitana all’ora di punta nell’infermeria della Juve, proprio in uno degli incroci più delicati della stagione. Allo Stadium arriva due volte l’atalanta — oggi in campionato, mercoledì nella semifinale di ritorno di Coppa Italia — ma il tabellone che interessa Allegri è soprattutto quello degli infortunati e dei recuperati. Sul primo spiccano i nomi di Higuain, Bernardeschi (che tra 20 giorni deciderà se operarsi al ginocchio) e De Sciglio, rispetto alla vittoria nel derby. Khedira riposa, Dybala «va gestito» come sottolinea Allegri e dovrebbe accomodarsi in panchina. Cuadrado è lungodegente, per non parlare di Howedes. Tra i grandi ritorni, oltre a quello di Buffon dopo il turnover programmato con Szczesny, c’è quello di Blaise Matuidi, l’unico vero insostituibile di questa Juventus, costruita per il 4-2-3-1 senza poterlo più reggere e passata quindi al 4-3-3 senza risentire dell’assenza dello stesso Dybala, che non parte titolare dal 6 gennaio, data del suo infortunio contro il Cagliari.
Matuidi invece si è fatto male appena tre settimane fa, contro il Sassuolo. Ma la sua mancanza si è sentita eccome, soprattutto nella sfida col Tottenham in cui la Juve è tornata a giocare con due mediani, consegnando di fatto il centrocampo agli inglesi. I muri portanti sulla sinistra del centrocampo bianconero li ha costruiti il francese e ne custodisce tutti i segreti e le misure. Artista del gioco senza palla e del riposizionamento rapido, oltre che del recupero di palloni, Matuidi fa giocare meglio anche Pjanic e di conseguenza consente a tutta la Juve di girare a pieno regime. La sua precisione nei passaggi in campionato è la più alta tra tutti i suoi colleghi (91%) e davvero non c’è un’alternativa al Nazionale francese per garantire gli equilibri tra le due fasi di gioco juventine, come dimostrano le statistiche sui gol subiti, crollate col 4-3-3.
Per questo, mentre Sandro fa ancora l’esterno d’attacco e Mandzukic torna in mezzo al tridente, Allegri riparte per l’ennesimo ciclo terribile con un Matuidi in più nel motore. La doppia sfida all’atalanta ferita dall’eliminazione in Europa, precede quella alla Lazio (che ha battuto la Juve 2 volte su 2) e quella fondamentale di Wembley. Vincere su tutti e tre i fronti — superando stasera il Napoli che gioca domani a Cagliari — è alla portata di questa Juve incerottata. Ma può lasciare altre scorie: «Devo cercare di gestire tutti al meglio — riconosce Allegri — . Soprattutto Dybala. Perché siamo nel momento decisivo e abbiamo bisogno di tutti, soprattutto di Paulo». E ovviamente di Matuidi, l’ultimo degli insostituibili.
d Allegri/1 Dybala l’ho provato prima punta ma abbiamo un ciclo duro e non può già fare tre partite di 90 minuti ravvicinate: devo gestirlo
d Allegri/2 Le parole della moglie di Marchisio? Non mi sono sentito tirato in ballo Non ho parlato con Claudio, non ce n’era bisogno