Una malattia che costa quanto una manovra finanziaria
Il diabete costa come una manovra finanziaria. Spiega Enzo Bonora presidente della Fondazione Diabete Ricerca Onlus: «Il Servizio Sanitario Nazionale spende circa 15 miliardi di euro ogni anno, a cui se ne aggiungono altrettanti in costi indiretti (assenze dal lavoro, pensioni), e 4 miliardi pagati dai pazienti.
Il numero di complicanze è impressionante: ogni anno 120mila italiani muoiono per problemi connessi al diabete. Ogni anno potremmo e dovremmo evitare 50mila infarti, 50mila ictus, 10mila amputazioni, 2 mila nuove dialisi». Il costo del trattamento di questi e altri esiti della malattia è stato misurato di recente dall’helmholtz Zentrum di Monaco di Baviera, tenendo conto dei dati di oltre 300 mila pazienti seguiti per 3 anni: si va dai 700 euro per una retinopatia (che diventano 3 mila in caso di cecità) ai 3.400 per un danno renale (23mila se si serve la dialisi), dai 1.300 per un piede diabetico (14mila, quando si amputa) ai 2.700 dell’angina pectoris (20mila in caso di infarto).
«Il centro diabetologico è la risposta: la mortalità di chi vi accede si riduce del 20% ed è un intervento a basso costo — puntualizza Bonora —. Il numero di persone che occorre visitare per ogni decesso scongiurato è di 170, simile al numero di pazienti che è necessario trattare con statine per evitare una morte. Se non si negano le statine, che costano 50, 100 euro l’anno, non si dovrebbe negare l’accesso a una struttura diabetologica, che costa 30, 35 euro l’anno».
La spesa pubblica Soltanto il Servizio Sanitario Nazionale spende ogni anno circa 15 miliardi di euro