Esiste davvero l’isteria di massa ?
La letteratura scientifica avvalora alcuni casi in cui la suggestione che investe un gruppo di persone avvia una reazione a cascata e si propaga senza controllo
Si chiamerebbe «isteria di massa», ma il termine porta in sé qualcosa di sgradito e allarmante, per cui è stato proposto di chiamarla con termini meno negativi, come ansia di massa, malattia sociogenica (o psicogenica) di massa, attacco di sintomi multipli inspiegabili. Per fare un esempio di cosa si tratta, si potrebbe fare riferimento a quanto è successo a Cuba nel 2017, quando il personale dell’ambasciata americana all’havana ha iniziato a lamentare cefalea, capogiri, senso di fatica, nausea, insonnia, fischi nelle orecchie, difficoltà a concentrarsi, perdita di memoria, senso di confusione, perdita di udito e sintomi di un lieve traumatismo cerebrale. Un po’ alla volta sono stati coinvolti 24 impiegati dell’ambasciata, e la faccenda è finita al Dipartimento di stato che ha ipotizzato un azione verso il personale americano attraverso l’utilizzo di non meglio specificate onde sonore.
Il sociologo medico Robert Bartholomew, esperto di malattia psicogenica di massa, ha espresso dubbi sulla reale esistenza di un attacco del genere in un articolo pubblicato sul Journal of the Royal Society of Medicine. L’episodio avrebbe alcune caratteristiche che farebbero pensare a un possibile episodio di isteria di massa, dato anche che i sintomi sono incongruenti con gli effetti di onde sonore che non si sa da che genere di macchinari potrebbero essere state prodotte. «È una spiegazione plausibile» dice il dottor Bartholomew, «trattandosi di un disturbo nervoso caratterizzato da un rapido diffondersi di sintomi di malattia all’interno di un gruppo sociale coeso, e per il quale non viene riscontrata una causa organica». Tra l’altro, man mano che nuovi impiegati partivano dagli Stati Uniti per l’havana, venivano
I disturbi Può manifestarsi con malesseri fisici ma le origini sono di natura psichica
avvertiti della misteriosa minaccia che avrebbe potuto creare sintomi di lunga durata, così che arrivavano già predisposti per lo sviluppo di disturbi simili a quelli degli impiegati che già ne avevano sofferto. Più caute le conclusioni di uno studio appena pubblicato su Jama (Journal of American Medical Association) da un gruppo guidato da Randel Swanson del Department of Physical Medicine and Rehabilitation, University of Pennsylvania di Filadelfia, che ha esaminato gli impiegati e ha osservato la presenza di un danno nei circuiti del cervello come se ne trova in chi ha avuto un trauma cerebrale, anche se in questo caso non
I moventi Spesso a scatenare il fenomeno è la paura dell’implicazione di inquinanti ambientali
I luoghi Le scuole sono le sedi in cui più facilmente che in altre si verificano questi episodi
c’è stato un trauma identificabile. L’editoriale che accompagna l’articolo, scritto dai neurologi Christopher Muth e Steven Lewis, supporta l’ipotesi del danno neurologico, anche non riesce a dare a completa spiegazione di come possa essersi prodotto. Nella letteratura scientifica psichiatrica abbondano segnalazioni di improvvisi fenomeni di isteria di massa, che tendono a riflettere alcuni aspetti culturali della società nella quale si manifestano.
Nel mondo contemporaneo si tratta spesso di episodi di improvvisa paura per fenomeni di inquinamento ambientale, diffusione di gas tossici, possibili attacchi bioterroristici. Compaiono sintomi come mancanza di respiro, nausea, mal di testa, vertigini e senso di debolezza, e cominciano a diffondersi in una sorta di catena umana inarrestabile. Secondo Sivasankaran Balaratnasingam del Northwest Mental Health Service di Karratha in Australia e Aleksandar Janca, dell’university of Western Australia, autori di un articolo di revisione sull’argomento pubblicato su Current Opinion in Psychiatry, «Gli episodi possono essere perpetuati
da diversi fattori, quali l’esposizione fisica o visiva alle persone già colpite, dal livello elevato dello stato di eccitazione generale, dalla presenza sul posto di giornalisti, dalla possibilità che ci siano richieste di danno e compensazione, dal fatto che qualcuno emette una specifica diagnosi organica per quanto sta accadendo, dalla persistenza delle voci che corrono».
Sebbene esistano molte segnalazioni di episodi di questo genere, il fenomeno resta non del tutto compreso da parte degli psichiatri, che comunque lo inseriscono tra i disturbi somatoformi, caratterizzati da sintomi fisici ma che in realtà nascono da cause psichiche, soprattutto di tipo ansioso. L’iniziale percezione soggettiva di un sintomo viene collegata a una possibile causa, secondo un’interpretazione del tutto personale che rapidamente viene accettata da altri presenti, i quali iniziano a manifestare sintomi simili.le scuole sono un luogo preferenziale di tale eventi, come è accaduto nel caso riportato sul Psychiatry Journal da Binoy Krishna Tarafder del Faridpur Medical College in Bangladesh e dai suoi collaboratori: dopo una merenda servita come ogni giorno agli studenti, alcuni iniziarono a sentirsi male, e nel giro di qualche ora furono coinvolti oltre 90 ragazzi che avevano notato uno strano sapore nella loro fetta di torta. Ci fu un parapiglia incredibile, con trasporti d’urgenza in massa al Pronto soccorso. Le analisi tossicologiche e microbiologiche effettuate sulla torta diedero esito negativo. Molti insegnanti avevano assaggiato la torta e stavano benissimo. Alla fine la diagnosi fu di un episodio di isteria di massa, e allora l’impegno dei sanitari fu profuso soprattutto nel cercare di rassicurare e rinviare gli studenti a casa.