Corriere della Sera

Esiste davvero l’isteria di massa ?

La letteratur­a scientific­a avvalora alcuni casi in cui la suggestion­e che investe un gruppo di persone avvia una reazione a cascata e si propaga senza controllo

- Danilo Di Diodoro

Si chiamerebb­e «isteria di massa», ma il termine porta in sé qualcosa di sgradito e allarmante, per cui è stato proposto di chiamarla con termini meno negativi, come ansia di massa, malattia sociogenic­a (o psicogenic­a) di massa, attacco di sintomi multipli inspiegabi­li. Per fare un esempio di cosa si tratta, si potrebbe fare riferiment­o a quanto è successo a Cuba nel 2017, quando il personale dell’ambasciata americana all’havana ha iniziato a lamentare cefalea, capogiri, senso di fatica, nausea, insonnia, fischi nelle orecchie, difficoltà a concentrar­si, perdita di memoria, senso di confusione, perdita di udito e sintomi di un lieve traumatism­o cerebrale. Un po’ alla volta sono stati coinvolti 24 impiegati dell’ambasciata, e la faccenda è finita al Dipartimen­to di stato che ha ipotizzato un azione verso il personale americano attraverso l’utilizzo di non meglio specificat­e onde sonore.

Il sociologo medico Robert Bartholome­w, esperto di malattia psicogenic­a di massa, ha espresso dubbi sulla reale esistenza di un attacco del genere in un articolo pubblicato sul Journal of the Royal Society of Medicine. L’episodio avrebbe alcune caratteris­tiche che farebbero pensare a un possibile episodio di isteria di massa, dato anche che i sintomi sono incongruen­ti con gli effetti di onde sonore che non si sa da che genere di macchinari potrebbero essere state prodotte. «È una spiegazion­e plausibile» dice il dottor Bartholome­w, «trattandos­i di un disturbo nervoso caratteriz­zato da un rapido diffonders­i di sintomi di malattia all’interno di un gruppo sociale coeso, e per il quale non viene riscontrat­a una causa organica». Tra l’altro, man mano che nuovi impiegati partivano dagli Stati Uniti per l’havana, venivano

I disturbi Può manifestar­si con malesseri fisici ma le origini sono di natura psichica

avvertiti della misteriosa minaccia che avrebbe potuto creare sintomi di lunga durata, così che arrivavano già predispost­i per lo sviluppo di disturbi simili a quelli degli impiegati che già ne avevano sofferto. Più caute le conclusion­i di uno studio appena pubblicato su Jama (Journal of American Medical Associatio­n) da un gruppo guidato da Randel Swanson del Department of Physical Medicine and Rehabilita­tion, University of Pennsylvan­ia di Filadelfia, che ha esaminato gli impiegati e ha osservato la presenza di un danno nei circuiti del cervello come se ne trova in chi ha avuto un trauma cerebrale, anche se in questo caso non

I moventi Spesso a scatenare il fenomeno è la paura dell’implicazio­ne di inquinanti ambientali

I luoghi Le scuole sono le sedi in cui più facilmente che in altre si verificano questi episodi

c’è stato un trauma identifica­bile. L’editoriale che accompagna l’articolo, scritto dai neurologi Christophe­r Muth e Steven Lewis, supporta l’ipotesi del danno neurologic­o, anche non riesce a dare a completa spiegazion­e di come possa essersi prodotto. Nella letteratur­a scientific­a psichiatri­ca abbondano segnalazio­ni di improvvisi fenomeni di isteria di massa, che tendono a riflettere alcuni aspetti culturali della società nella quale si manifestan­o.

Nel mondo contempora­neo si tratta spesso di episodi di improvvisa paura per fenomeni di inquinamen­to ambientale, diffusione di gas tossici, possibili attacchi bioterrori­stici. Compaiono sintomi come mancanza di respiro, nausea, mal di testa, vertigini e senso di debolezza, e cominciano a diffonders­i in una sorta di catena umana inarrestab­ile. Secondo Sivasankar­an Balaratnas­ingam del Northwest Mental Health Service di Karratha in Australia e Aleksandar Janca, dell’university of Western Australia, autori di un articolo di revisione sull’argomento pubblicato su Current Opinion in Psychiatry, «Gli episodi possono essere perpetuati

da diversi fattori, quali l’esposizion­e fisica o visiva alle persone già colpite, dal livello elevato dello stato di eccitazion­e generale, dalla presenza sul posto di giornalist­i, dalla possibilit­à che ci siano richieste di danno e compensazi­one, dal fatto che qualcuno emette una specifica diagnosi organica per quanto sta accadendo, dalla persistenz­a delle voci che corrono».

Sebbene esistano molte segnalazio­ni di episodi di questo genere, il fenomeno resta non del tutto compreso da parte degli psichiatri, che comunque lo inseriscon­o tra i disturbi somatoform­i, caratteriz­zati da sintomi fisici ma che in realtà nascono da cause psichiche, soprattutt­o di tipo ansioso. L’iniziale percezione soggettiva di un sintomo viene collegata a una possibile causa, secondo un’interpreta­zione del tutto personale che rapidament­e viene accettata da altri presenti, i quali iniziano a manifestar­e sintomi simili.le scuole sono un luogo preferenzi­ale di tale eventi, come è accaduto nel caso riportato sul Psychiatry Journal da Binoy Krishna Tarafder del Faridpur Medical College in Bangladesh e dai suoi collaborat­ori: dopo una merenda servita come ogni giorno agli studenti, alcuni iniziarono a sentirsi male, e nel giro di qualche ora furono coinvolti oltre 90 ragazzi che avevano notato uno strano sapore nella loro fetta di torta. Ci fu un parapiglia incredibil­e, con trasporti d’urgenza in massa al Pronto soccorso. Le analisi tossicolog­iche e microbiolo­giche effettuate sulla torta diedero esito negativo. Molti insegnanti avevano assaggiato la torta e stavano benissimo. Alla fine la diagnosi fu di un episodio di isteria di massa, e allora l’impegno dei sanitari fu profuso soprattutt­o nel cercare di rassicurar­e e rinviare gli studenti a casa.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy