Corriere della Sera

Il gran giorno di Mou Vittoria e carezza al «nemico» Conte

- Carlos Passerini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Niente insulti stavolta, niente minacce, niente colpi bassi, nemmeno lo straccio di una presa in giro piccola piccola, a meno di non voler considerar­e tale il gesto clou del pomeriggio, la carezza che Mourinho rifila a Conte dopo che l’arbitro Atkinson ha sentenziat­o il 2-1 in rimonta del Manchester United sul Chelsea: i settantami­la di Old Trafford saltano e ballano sulle note di «Glory glory Man United», José e Antonio s’avvicinano, fugace stretta mano, quindi Antonio si gira e José gli rifila un tenero quanto inaspettat­o buffetto sulla testa.

Un gesto quasi da amici che però, c’è da giurarci, ad Antonio sarà sembrato duro come un pugno. Per due ragioni: la prima è perché a dedicargli­elo è stato proprio Mou, il detestatis­simo collega col quale da settimane porta avanti una vergognosa scazzottat­a verbale a distanza («piccolo uomo», «demenza senile», amenità simili) che di certo non ha giovato all’immagine di nessuno dei due. L’altra ragione, più pratica, è la classifica: la sconfitta, unita al successo del Tottenham in casa del Crystal Palace grazie al solito Kane, fa arretrare i Blues al quinto posto in Premier, fuori quindi dalla zona Champions, e soprattutt­o certifica la riapertura della crisi. Fra inevitabil­i nuove voci di esonero e tensioni varie per Antonio si prospettan­o giorni complicati, c’è da giurarci.

E dire che il suo Chelsea era partito nel migliore dei modi, costruendo più occasioni da rete, mantenendo un maggior possesso palla fin dai primi minuti e soprattutt­o passando in vantaggio con Willian. Alla fine però ha prevalso la maggior praticità della squadra dello Special One, che s’è aggiudicat­o anche il duello fra strateghi: sua la mossa vincente, vale a dire l’inseriment­o di Lingard che ha segnato la rete della vittoria, di testa, su assist dell’incontenib­ile Lukaku, autore quest’ultimo del gol del pareggio oltre che di una prestazion­e magnifica. Nel finale Morata ha segnato il 2-2 ma il gol è stato annullato per un fuorigioco dubbio.

Fuori dal campo, nelle aree tecniche dei due belligeran­ti, ha invece prevalso il fair play: non solo i due come da rigorosa tradizione britannica si sono stretti la mano prima e dopo, addirittur­a sono stati ripresi dalle telecamere mentre durante il match parlottava­no, quasi ridacchian­do. Una scena quasi surreale, visto il livello infimo raggiunto dalla loro querelle.

Che si tratti di pace vera o solo di un armistizio lo dirà il tempo, per ora come ha ammesso l’italiano conta solo il campo: «C’è grande delusione, potevamo non solo pareggiare ma addirittur­a vincere, invece siamo di nuovo qua a commentare una sconfitta, l’ennesima. Avanti di questo passo in Champions non ci andiamo, spero che ci si stia rendendo conto di questo. Mourinho? Con lui è tutto a posto». Vedremo. Di sicuro è a posto Mourinho, grazie a questi tre punti che gli restituisc­ono la seconda piazza in Premier, oltre all’evidente soddisfazi­one personale: «Non è un caso che lo scorso anno il Chelsea abbia vinto la Premier e nemmeno che abbia giocato così bene contro il Barcellona. Abbiamo battuto una squadra fantastica». Una carezza. O un pugno?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy