Renzi e la resa dei conti «Resto anche se perdo»
Tajani: io candidato premier? Sto con Berlusconi
«Non ci sarà nessun passo indietro». Matteo Renzi si prepara alla resa dei conti post voto. «Sono il segretario delle primarie, non c’è soluzione alternativa, resto anche se perdo», ha detto il leader pd riferendosi agli oppositori interni che ipotizzano un congresso anticipato qualora il partito scendesse sotto il 2223 per cento. Sul fronte opposto Antonio Tajani, presidente dell’europarlamento, sottolinea che «Berlusconi non ha eredi», ma di fatto si prepara all’investitura di candidato premier. Veltroni boccia le larghe intese, perché i «governi con tutti dentro» non fanno fare lo scatto al Paese.
«Non andrò a nessuna manifestazione di partito, salvo una nella mia città, perché in campagna elettorale non dobbiamo parlarci fra noi, dobbiamo rivolgerci agli altri, agli indecisi, a chi non ci vuole votare». Silvio Berlusconi scolpisce queste parole in un’intervista al Quotidiano nazionale che di fatto allontanano la presenza dell’ex premier dalla manifestazione unitaria del centrodestra all’atlantic dell’eur convocata per giovedì.
L’esternazione lascia il segno e agita gli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Quest’ultima però ufficialmente non si sbilancia e la mette così: «Considero la manifestazione un segnale di compattezza della coalizione e su quello che si vuole fare dopo». Non a caso a metà mattinata lo staff dell’ex premier fa filtrare una confidenza che suona più o meno così: «Se il presidente confermerà la presenza alla manifestazione del primo marzo vi daremo notizie, per il momento non ci sono aggiornamenti». Come dire, nulla è stato ancora deciso. Il dilemma resta: il leader di FI ci sarà o non ci sarà? A tarda sera da Arcore non sciolgono ancora la riserva ma confidano che «stiamo decidendo come e se fare una cosa unitaria, ma dovrà essere di tutti non solo della Lega».
Intanto Berlusconi non perde un attimo del suo tempo, dedica ogni sua forza al rush finale della campagna elettorale. Ieri, ad esempio, ha lavorato alla stesura di un dossier sulla salute che servirà, spiegano, «a ridurre la disparità di trattamento tra Nord e Sud». Poi, in un’intervista a Studio Aperto, ha sottolineato che «l’italia non può aspettare» perché «ha bisogno di un governo capace di fare subito i provvedimenti per le tante emergenze manifestate». Berlusconi quindi fa un appello «ai molti italiani disgustati da questa politica e anche a quei moderati che hanno creduto in Renzi e nel suo messaggio di rinnovamento» e anche «a chi in passato ha votato per il Pd: oggi l’unica possibilità per dare vita ad un governo che agisca subito è votare il centrodestra e FI».
Un esecutivo di centrodestra che metterà al primo punto la riforma fiscale: «Renzi ha detto che la flat tax è come Babbo Natale ed io dico che ha ragione perché porterà doni a tutti, soprattutto ai più deboli. Con la flat tax aziende come la Embraco non vanno all’estero mettendo sul lastrico 500 lavoratori con le loro famiglie e anche lo Stato incasserà di più perché ci saranno meno evasione ed elusione».
Il leader dei dem ha detto che la Flat tax è come Babbo Natale e io dico che ha ragione perché porterà doni a tutti