Corriere della Sera

Moto e jeans: l’europa risponde ai dazi di Trump

Giù le Borse, Milano -2,39%. Ma i consiglier­i della Casa Bianca sono divisi

- Di Giuseppe Sarcina e Danilo Taino

Scoppia la guerra dei dazi scatenata dagli Stati Uniti del presidente Donald Trump. L’europa contrattac­ca, ma le Borse soffrono. Milano perde il 2,39 per cento. Dai vertici della Commission­e europea fanno sapere che «l’ue sta preparando dazi sulle importazio­ni di prodotti americani che includono le Harley-davidson, il Bourbon e i jeans Levi’s». Ma a criticare la scelta protezioni­stica di Washington è anche il presidente canadese Trudeau che la considera «assolutame­nte inaccettab­ile». Ma la vera minaccia in prospettiv­a politica è la Cina. Preoccupat­a anche la Wto.

WASHINGTON Le guerre commercial­i «sono un bene» e «facili da vincere»: «gli Usa stanno perdendo miliardi di dollari nel commercio praticamen­te con ogni Paese con cui fa affari». Il tweet di Donald Trump fa scattare l’allarme in mezzo mondo. Il presidente degli Stati Uniti sembra deciso a confermare la settimana prossima l’adozione di dazi sull’import di acciaio (25%) e sull’alluminio (10%). Da Amburgo, Mina Andreeva, portavoce del presidente della Commission­e Ue, Jean-claude Juncker, già annuncia la rappresagl­ia: «Non resteremo pigramente seduti mentre l’industria e i posti di lavoro europei sono minacciati. L’UE sta preparando dazi sulle importazio­ni di prodotti americani che includono le Harleydavi­dson, il Bourbon e i jeans Levi’s». Più in generale, l’idea è colpire le importazio­ni dagli Usa per 3,5 miliardi di dollari, con una tariffa del 25%. Le misure saranno discusse mercoledì 7 nella riunione della Commission­e a Bruxelles.

Tra i leader dei Paesi Ue si è fatto sentire, con un’intervista Stati Uniti

Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato dazi del 25% sull’import di acciaio e del 15% sull’alluminio al Tg1, anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: «Noi tuteliamo il lavoro. E se ci saranno guerre commercial­i risponderà l’italia e risponderà l’europa. Ma attenzione perché abbiamo un’economia che vive e lavora di esportazio­ni. Un italiano che propone i dazi lavora per lo straniero». La protesta è corale. Per il Fondo monetario internazio­nale «la decisione di Trump potrebbe danneggiar­e l’economia degli Stati Uniti». Il premier canadese, Justin Trudeau, la considera «assolutame­nte inaccettab­ile». Il Canada è il primo esportator­e di acciaio negli Stati Uniti, con una quota pari al 16%. Il ministero del commercio cinese nota: «Auspichiam­o che gli Stati Uniti rispettino il sistema multilater­ale del commercio e mantengano un ordine commercial­e normale con il resto del mondo». E la Cina è descritta nei documenti interni del ministero del Commercio americano come «la vera minaccia in prospettiv­a», perché vende acciaio e soprattutt­o i semilavora­ti di alluminio a prezzi stracciati. Infine Roberto Azevedo, presidente del Wto, World trade organizati­on, fa sapere di essere «chiarament­e preoccupat­o»: «Una guerra commercial­e non sarebbe nell’interesse di nessuno e il rischio di escalation è reale, come dimostrano le prime risposte di altri Paesi».

Il piano di Trump, intanto, ha affossato per il secondo giorno consecutiv­o le Borse. Wall Street ha aperto subito con un -1% e poi ha recuperato leggerment­e. Ribassi generalizz­ati anche in Europa. Piazza Affari chiude con -2,39%. Spiccano le perdite del gruppo Fiat-chrysler (-5,72%).

Ma il presidente deve fronteggia­re anche i pesanti contraccol­pi interni. I consiglier­i della Casa Bianca sono divisi e, soprattutt­o, molti parlamenta­ri repubblica­ni stanno prendendo le distanze.

Trump, però, sembra determinat­o a tenere fede a una delle promesse cardine della sua campagna elettorale, proteggend­o i circa 100 mila lavoratori impiegati nella produzione base di acciaio o allumino e ignorando i contraccol­pi, tutti da calcolare, sul resto della manifattur­a americana, a cominciare dall’industria dell’auto. Senza contare gli effetti sulle aziende che ora potrebbero essere colpite dai dazi degli altri.

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Il tweet del presidente Ecco che cosa ha twittato ieri il presidente Usa: «Quando un Paese (Usa) sta perdendo molti miliardi di dollari nel commercio praticamen­te con tutti i Paesi con i quali è in affari, le guerre commercial­i sono buone, e facili da...
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