Corriere della Sera

Stato di grazia

- Di Massimo Gramellini

Ester e Gastone sono stati insieme per tutta la vita. Di sera in casa e di giorno a bottega, un negozio da parrucchie­ra alle porte di Firenze. Per cinquantaq­uattro anni. Erano diventati l’uno il figlio dell’altra, come talvolta capita alle coppie che non ne hanno avuti. Aggirata la boa degli ottanta, lei ha cominciato a non esserci più. Prima si è persa dentro discorsi senza senso. Poi ha rinunciato anche a parlare: si limitava a dondolare la testa e a cantare le nenie dell’infanzia. Gastone non ha mai smesso di accudirla. La imboccava quando rifiutava il cibo, la lavava quando non voleva essere toccata e reagiva con graffi e sputi al contatto con la spugna. Una mattina Ester, ritornata infine poppante, ha sbrodolato sul lenzuolo quel poco di latte che il marito era riuscito a farle ingurgitar­e. E lui si è sentito sovrastare da una forza troppo grande, che teneva insieme due sentimenti opposti: l’esasperazi­one e la pietà. Ha afferrato un cuscino e lo ha schiacciat­o contro la faccia di lei. Poi ha iniziato a contare.

«Una vita così la unn’ era più vita» ha detto in tribunale. Lo hanno condannato a 14 anni per omicidio. Ieri il presidente Mattarella gli ha concesso la grazia. Adesso Gastone uscirà di galera per andare a chiudere i suoi giorni in un centro della Caritas. Nessuno dica che è stato graziato un assassino. È stato graziato un uomo che non mi sentirei di imitare, ma nemmeno di giudicare. Soltanto di abbracciar­e.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy