Charlotte Casiraghi filosofa e felice nel libro con il prof
La figlia di Carolina scrive un libro con il suo insegnante di liceo. Prima voce, l’amore
All’ultimo anno del liceo di Fontainbleau, Charlotte Casiraghi si appassionò alla filosofia. Succede a molti studenti, specie se l’insegnante ha carisma, ma lei ci mise una dedizione che non ha mai abbandonato. «Si poneva molte domande, come tutti gli allievi, ma era più tenace degli altri nel cercare le risposte. La filosofia è stata una scoperta che le stava bene, come si può dire di un abito che va a pennello», dice il professore di allora e di adesso, Robert Maggiori, nato settant’anni fa a Osimo nelle Marche, filosofo e critico a Libération. Con il suo aiuto nel 2015 la figlia di Carolina di Monaco e di Stefano Casiraghi ha fondato gli «Incontri filosofici di Monaco», e adesso pubblica in Francia il suo primo libro, scritto a quattro mani con Maggiori: «Archipel des passions», un viaggio filosofico attraverso le passioni umane, dall’amore alla crudeltà.
Filosofia e Montecarlo sembrano un ossimoro, il Principato evoca ostentazione, yacht e gioco d’azzardo più che spinta a interrogarsi sul mondo. Ma la tentazione di derubricare a vezzo l’interesse intellettuale della 31enne nipote di Grace Kelly sarebbe ingiusta, perché il libro è un L’opera
● «Arcipelago delle passioni» è il libro scritto da Charlotte Casiraghi, 31 anni, e Robert Maggiori (con il quale nel 2015 ha fondato gli «Incontri filosofici di Monaco») ● Robert Maggiori, 70 anni, filosofo e critico del quotidiano «Libération», è nato a Osimo nelle Marche. È stato insegnante al liceo della secondogenita di Carolina di Monaco e Stefano Casiraghi dialogo riuscito tra due persone che molti anni fa hanno cominciato a parlarsi su temi universali e non hanno mai smesso.
Nella prefazione Charlotte e Robert scrivono del loro incontro, e di come è continuato «al di là dell’ambito scolastico il lavoro di trasmissione e di scambio, che giorno dopo giorno si è arricchito di infiniti dibattiti, discussioni e risate — in questo stesso istante stiamo cercando di tagliare in qualche modo delle fette di salame degli Abruzzi —, divagazioni, vere polemiche e false liti». L’allieva e il professore non pretendono di offrire al mondo un nuovo sistema filosofico, sono consapevoli che di sentimenti e passioni hanno già parlato un miliardo di classici filosofici, saggi, film, romanzi, canzoni.
Decidono comunque di aggiungere la loro goccia all’oceano, perché ogni sguardo è unico e quello di Casiraghi e Maggiori è divulgativo e colto insieme.
La prima voce è, inevitabilmente, «Amore», e gli autori ricordano il dilemma dei porcospini di Schopenhauer: il bisogno di scaldarsi li spinge a stare vicini, ma gli aculei li feriscono. Qual è la distanza giusta? E come trovarla?
Poi c’è l’esame delle frasi ricorrenti nell’ambito amoroso, una specie di dizionario: «dimmi che mi ami», con il rischio che invece di amare l’altro l’amante ami se stesso che parla d’amore; oppure «ho incontrato l’anima gemella», ovvero l’attrazione dei simili che piaceva a Empedocle ma comporta il rischio del narcisismo e dell’inazione; e ancora «noi ci completiamo», ovvero l’attrazione dei contrari cara invece a Eraclito, che prevede il rischio speculare di insincerità perché si desidera l’altro non per amarlo, ma per inglobarlo a sé in modo da restaurare un’unità perduta. L’unica frase inattaccabile è «Sono pazzo di te»: è vano domandarsi perché si ama, anzi il minimo «ti amo perché» è offensivo. L’amore non è un omaggio al valore, valutabile quindi dalla ragione. «Tutti meritano di essere amati, perché non c’è alcun merito ad amare né a essere amati».
«L’arcipelago delle passioni», pubblicato la prossima estate dalla Nave di Teseo in Italia, è dedicato a Joseph Maggiori, art director e fratello minore di Robert scomparso un anno fa, e a «Stephano» Casiraghi, il padre di Charlotte morto nell’incidente di motoscafo del 1990, quando lei era una bambina di quattro anni. @Stef_montefiori