Grasso a Palermo: andate alle urne L’appello ai delusi
«Non sono riuscito a chiedere il voto neanche al mio barbiere, ma una cosa vi chiedo: andate a votare». Arriva al termine della sua prima campagna elettorale da leader con il suo consueto stile, sottotono e autoironico, Pietro Grasso.
Ma nel comizio finale, nella sua Palermo, dove è stato giudice a latere del maxiprocesso e capo della Procura, prima di candidarsi col Pd e diventare presidente del Senato, il leader di Liberi e uguali non risparmia frecciate a nessuno degli avversari. A partire da Matteo Renzi. «Non molla neanche in caso di sconfitta? È un problema del Pd. Non so se sia una promessa o una minaccia», ironizza. E promette: «Dal 5 marzo noi cominceremo a costruire anche il partito della sinistra. Siamo l’unica forza in grado di farlo».
Ne ha per i Cinque Stelle: «Hanno posizioni assolutamente incompatibili con le nostre. Come quelle sull’immigrazione, l’europa, l’euro e i diritti civili». Non ne parliamo per il centrodestra: «Governo di scopo? Intanto nessun governo con la destra. Siamo un argine alla destra».
Stigmatizza ogni eventuale inciucio: «Per impedire un governo Renzi-berlusconi e non consegnare il Paese alla destra o al M5S l’unico voto utile è quello per Leu». E se non ci dovesse essere una maggioranza? «Siamo pronti
Non sono riuscito a chiedere il voto neanche al mio barbiere Ricostruirò la sinistra
a sederci a un tavolo in Parlamento per fare una legge elettorale che possa far tornare al voto gli elettori. Non siamo disponibili ad altro».
Ad Antonio Ingroia che lo definisce «la figurina usata da D’alema e Bersani», non replica: «Il mio stile è diverso. Decideranno gli elettori», dice. E aggiunge: «Ne ho incontrato uno poco fa. Mi ha detto: “Sono uscito dal bosco. E sono con lei”». Sa di essere un «punto di riferimento per tante persone deluse». E su Facebook si rivolge a loro. Raccontando l’avventura elettorale e il suo sogno: «Vorrei che tutti e tutte fossero Liberi e uguali». Quindi l’appello al voto: «Non rinunciate a un vostro diritto».