Corriere della Sera

«L’unico voto utile è quello per noi Tajani farà riflettere gli indecisi»

Berlusconi: parafrasan­do Nenni, o Forza Italia o il caos. Possiamo governare per cinque anni

- Marco Galluzzo

Presidente Berlusconi, la scelta di Tajani come candidato premier di Forza Italia può convincere una fetta di indecisi a votarvi?

«Me lo auguro, ma non è questo il primo motivo della scelta. Lo abbiamo scelto per la sua statura internazio­nale, che è fondamenta­le per guidare il nostro prossimo governo, che dovrà assumere iniziative molto importanti per far ripartire l’italia, e che avrà bisogno di un rapporto serio e positivo con l’europa. Credo che molti indecisi riflettera­nno sul fatto che un premier come Tajani, autorevole, è nell’interesse del Paese».

Se vi mancasse poco per una maggioranz­a parlamenta­re cercherete l’appoggio di altre forze politiche?

«Noi non faremo nessuna trattativa, ma naturalmen­te non rifiuterem­o i voti dei parlamenta­ri che sottoscriv­essero il nostro programma o parti di esso. In ogni caso questi voti non saranno decisivi».

In assenza di altre maggioranz­e, il suo «no» alla grande coalizione, conduce alla ripetizion­e del voto o a un governo del presidente?

«Alla ripetizion­e del voto. Ma mi dispiace continuare a parlare di uno scenario che non accadrà».

Gentiloni al Corriere ha ricordato che negli uffici della Merkel ci sono i ritratti di soli 7 cancellier­i, a Palazzo Chigi le foto di 27 presidenti che lo hanno preceduto. Forse è il primo gap italiano, di cui nessuno parla...

«Di quei 27 ritratti, quello di De Gasperi e il mio sono quelli degli unici due premier che sono riusciti a rimanere a Palazzo Chigi per un’intera legislatur­a. Anche per questo da sempre sono a favore di una riforma costituzio­nale che garantisca la stabilità e al tempo stesso il rispetto della scelta degli elettori. Da qui i nostri due impegni: l’elezione diretta del capo dello Stato, che va sottratta alle manovre dei partiti e delle correnti, e l’introduzio­ne del vincolo di mandato, per porre finalmente fine al vergognoso spettacolo dei 300 parlamenta­ri che in questa legislatur­a hanno cambiato partito. Vorrei che questa riforma l’approvasse­ro i cittadini, prima che i partiti. Per questo proponiamo un referendum di indirizzo, come quello che è stato fatto nel 1989 sull’ue. Come allora, una legge costituzio­nale può renderlo possibile».

Di fronte a uno scenario politico confuso teme speculazio­ni contro l’italia?

«Il rischio c’è, e appunto per questo faccio appello agli elettori, perché si rendano conto che l’unico voto utile oggi è quello per noi. Siamo l’unica coalizione in grado di arrivare al 40% e governare stabilment­e per 5 anni. Non votare per noi significa votare per la paralisi, lo stallo, il rapido ritorno alle urne. Parafrasan­do Nenni, “o Forza Italia o il caos”».

Il Sud è stato trascurato in campagna elettorale, voi ora dite di avere un piano.

«Dobbiamo far ripartire l’economia del nostro Mezzogiorn­o con un piano straordina­rio: possiamo utilizzare il

Il progetto Faremo ripartire l’economia del Sud con un fondo da 20 miliardi: creeremo 500 mila posti di lavoro e 60 mila imprese

50% dei fondi europei non ancora impegnati, circa 11,5 miliardi, per concorrere a creare un Fondo Unico per il Sud di almeno 20 miliardi di euro. Questa iniziativa sarà capace di mettere a disposizio­ne 250 miliardi di investimen­ti nei prossimi tre anni che finanziera­nno infrastrut­ture, misure di credito d’imposta per i neoassunti, iniziative speciali per giovani e start-up, e l’istituzion­e di zone economiche speciali. Entro il 2020 creeremo con questo Fondo 500.000 posti di lavoro, e faremo nascere 60.000 nuove imprese».

Potremmo avere un record di astenuti, cosa dice agli indecisi?

«Propongo una riflession­e sul loro interesse di cittadini. Anche voi beneficere­te del forte taglio della tassazione che attueremo con la flat tax, e con la cancellazi­one delle altre imposte dirette sulla casa e sull’automobile, sulle succession­i e sulle donazioni. Anche voi vorrete spendere il vostro denaro liberament­e, senza limiti all’uso del contante. Anche voi, se siete tra i 21 milioni di coloro che hanno un contenzios­o con il Fisco, vorrete chiuderlo senza esserne massacrati. Anche voi, se siete in difficoltà economiche, beneficere­te del reddito di dignità che daremo ai meno abbienti, se siete anziani gradirete l’aumento delle pensioni minime, se siete ragazzi troverete più facilmente un lavoro grazie ai nostri incentivi fiscali. Anche voi certamente volete vivere in città più sicure, con più agenti e carabinier­i per le strade, senza i 600.000 clandestin­i che rimanderem­o a casa. La realizzazi­one di tutto questo dipende dal vostro voto. Ma si vota solo domenica. Poi sarà troppo tardi per provare a cambiare il nostro Paese».

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Il cartello Silvio Berlusconi, 81 anni, mostra un cartello sulla flat tax a Porta a porta. I leader delle principali coalizioni hanno partecipat­o ieri alla trasmissio­ne Rai condotta da Bruno Vespa (Lapresse)

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