Burkina, jihadisti attaccano i francesi all’ambasciata Macron promette «Resteremo»
PARIGI Attacchi terroristici ieri a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, contro l’ambasciata di Francia e lo Stato maggiore delle forze armate locali.
Il bilancio a tarda sera era ancora provvisorio: secondo il governo sono rimasti uccisi sette membri delle forze dell’ordine e almeno otto terroristi, mentre l’agence France Presse parla di una trentina di morti in totale, citando fonti dei servizi francesi. A Parigi il ministero degli Esteri ha indicato che nessun cittadino francese è rimasto ucciso o ferito.
Una automobile piena di esplosivo è saltata in aria davanti allo Stato maggiore, dove si teneva un riunione del G5 Sahel, ovvero l’organismo di cooperazione contro il terrorismo e per lo sviluppo formato dai cinque Paesi della regione, Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger. Subito dopo l’esplosione cinque uomini armati sono usciti da un’altra auto e hanno aperto il fuoco sui passanti prima di dirigersi verso l’ambasciata di Francia. Le forze speciali francesi sono entrate in azione e due elicotteri hanno sorvolato la capitale.
Non è la prima volta che negli ultimi anni il Burkina Faso viene colpito dagli attacchi degli jihadisti, soprattutto nelle regioni settentrionali al confine con il Mali. Nella capitale Ouagadougou, nell’agosto 2017 due uomini hanno sparato contro il ristorante Aziz Istanbul facendo 19 morti, mentre nel gennaio 2016 trenta persone, tra le quali 6 canadesi e cinque europei, furono uccise nell’attentato contro l’hotel Splendid e il ristorante italiano Cappuccino.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto a riaffermare «il pieno impegno della Francia nel Sahel» e la «determinazione a combattere il terrorismo». La Francia mantiene nella regione una forza militare di circa 4000 uomini impegnati nell’operazione «Barkhane».