Disinnescare l’eterna litigiosità che trasforma in incubo le assemblee si può. Da Ancona a Milano e Trento: storie di chi è riuscito ad amministrare bene e senza risse. Facendo così in condominio
l’empatia e la relazione prima che con il diritto, la burocrazia, la contabilità. A Milano in via Rembrandt la portineria in disuso è diventata la biblioteca di condominio con scaffali, poltrone, tavoli e oltre mille volumi. «I libri sono stati un veicolo — racconta Roberto Chiappella, antennista in pensione —. E ora c’è sempre qualcuno che passa, per prendere un libro, bere un caffè, scambiare qualche idea. In tre anni su 72 famiglie gli invisibili sono 4: nel palazzo non si litiga e anche la decisione di aprirla al quartiere è stata presa mettendoci a confronto. Come l’imbiancatura appena fatta».
A Trento, invece, con diramazioni in Lombardia ed Emilia, l’idea è nata da tre urbanisti sociologi. Migliorare la convivenza condominiale e dare valore al capitale relazionale è l’obiettivo del progetto Abito con cui hanno vinto un bando europeo nel 2014. Il grimaldello qui è il risparmio. «Siamo partiti dall’idea di sviluppare la partecipazione attiva tra i cittadini, il condominio è il primo grado di aggregazione — racconta Tania Giovannini, la più giovane dei fondatori —. Cerchiamo di creare un modello di socializzazione e comunicazione tra i vicini, attraverso il comunity manager che affianca gli amministratori». Si parte dall’analisi di costi e abitudini di consumo e si traccia
L’amministratrice
Arriva con le bottiglie «brandizzate da etichette con il nome del palazzo, 30/40 minuti, a casa non in sale anonime. Le liti? Ridotte del 30%»
un profilo per ogni stabile. «Dal riuso del sale con coniglio arrosto per tutti alla lettura delle bollette, tocca il portafoglio, con scambi di consigli per risparmiare — racconta Tania —. Proponiamo la condivisione di beni o servizi o gruppi di acquisto per l’edificio o per le famiglie. In un palazzo a Bergamo stiamo sperimentando le ripetizione di scala: i bambini scendono in pigiama. E ora si stanno attrezzando per ospitare anche i ragazzini dei palazzi di fronte». A Napoli, nel 2015 è nata l’associazione Garante Condominio che mette insieme psicologi, sociologi, criminologi e volontari e offre consulenze gratuite online. «Leggiamo sempre più spesso di risvolti tragici delle liti, è urgente un cambio di prospettiva — dice Raffaella Galati —. Abbiamo lanciato il progetto-ricerca +Vicini per approfondire le ragioni della conflittualità. Stanno rispondendo da tutta Italia. Per esser più vicini alla comprensione dei problemi abbiamo lanciato una web serie. Dalla spazzatura al parcheggio, dai rumori agli animali: le affrontiamo ridendo. A dare indicazione concrete, regole e leggi è Patrizio Rispo di “Un posto al sole”».