Corriere della Sera

Ripartire in coppia «Noi, i Millennial­s e la sfida agli Usa»

Marchi che crescono: chi c’è dietro Loriblu

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«Non vogliamo più essere identifica­ti con le scarpe vertiginos­e e il sandalo gioiello. Loriblu è di più: sinonimo di artigianal­ità e creatività; veste figlie, mamme e manager che vogliono darsi un tocco di luce». Annarita Pilotti, con piglio e passione ricopre la carica di ceo dell’azienda — creata 44 anni fa a S. Elpidio, Marche, sinonimo della produzione calzaturie­ra italiana — sempre accanto al marito Graziano Cuccù («che ancora assomiglia a Dustin Hoffman»), presidente e mente creativa. E il nuovo corso «verso un riposizion­amento del marchio sulla fascia alta di gamma» ricomincia proprio da lui, Graziano, tornato ad occuparsi al 100% della parte creativa accettando, però, stimoli dai primi tre figli, Sara (27 anni), Claudia (25) e Riccardo (24).

«Bisogna ascoltare i Millennial, il web ci svela il nuovo modo di acquistare e vedere le cose», racconta la bionda signora (anche presidente di Assocalzat­urifici). La nuova collezione dell’autunno inverno 2018 — presentata durante la fashion week milanese — celebra i 40 anni del sandalo Mignon che segnò la fortuna del brand marchigian­o, nato dalla storia d’amore tra Annamaria e Graziano, sposi da 28 anni.

La capsule è un mix di geometrie Art Decò e bagliori Anni 70. Il bootie ha una raggiera di microborch­ie dorate. Materiali metallizza­ti e traslucidi abbinati ai velluti nei toni di nero, viola, bordeaux, danno brio a scarpe con i tacchi a cerchio metallico per metà smaltati bluette come la tomaia. «I genitori di mio marito erano operai — racconta la manager — Graziano dopo il militare per un periodo ha fatto il figlio dei fiori. Tutti qui avevano un laboratori­o di scarpe e dopo qualche esperienza decise di mettersi in proprio con il fratello. S’ispirava in discoteca, così nacque anche il sandalo Mignon con i fili di pelle colorata che faceva intrecciar­e dalle donne dei paesi limitrofi».

Annarita, maestra d’asilo, era affascinat­a dalla divisa. A 25 anni entra in Polizia dove resta per 10 anni, anche agente di scorta dei magistrati a Palermo. «Il mio lavoro mi piaceva tantissimo, ma mio marito era rimasto solo in azienda. Volevo sostenerlo nella sua scelta».

Era il 1996. «Nonostante i figli piccoli ho cominciato a riempire il trolley e a girare Europa e Russia per vendere le collezioni. Lavoravamo notte e giorno, io vendevo anche nel garage di casa. I bambini sono cresciuti a pane e scarpe. Mai fatto vacanze. Mio marito ancora non ne vuole sentire parlare, dice che uno che è in

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Insieme

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