Corriere della Sera

Spazio di coworking Vibram apre ai giovani creativi

- Enrica Roddolo

contempora­neo che si incontrano: «Le mura sono del ’700, come molti dipinti, gli affreschi che abbiamo recuperato, e i mobili. Ma vivono sempre nel contrasto con l’arte degli anni ‘60-’70 e ‘80 o con pezzi di design anni ‘50, amo lo stile Gio Ponti».

dDialoghi e dedizione La domenica, per anni, io e mia moglie ci siamo dedicati a reinventar­e questa dimora. E le mura del ‘700 vivono sempre in contrappos­izione con l’arte degli anni 60 e 70

In quella che era la sala delle carrozze è stato ricavato un grande living room dove le mani dei campioni dello sport, dalla tennista Serena Williams al cestista Li Ming, fotografat­e per la serie Hands da Andres Serrano, incornicia­no un quadro di Julian Schnabel. E i vasi Ming? «Li acquistò mia moglie a Firenze, altri arrivano da antiquari milanesi».

Si capisce che l’arte, con la fotografia sono le altre grandi passioni dell’uomo che ha brevettato la parola wellness nel 1992: «Amo fotografar­e, la natura, il passaggio delle stagioni».

In quello che era il granaio è stata ricavata la cucina di casa e la stanza che Alessandri chiama la sua family room, «dove mi piace ritrovarmi con la famiglia, i figli Edoardo ed Erica». Lo sport? «Faccio ginnastica 4 giorni a settimana, inizio verso le 6,30. L’ultima frontiera è il connected wellness, un ecosistema digitale che comprende attrezzi connessi, una piattaform­a cloud e numerose apps che permettono agli utenti di relazionar­si con il programma di allenament­o personaliz­zato». Le macchine? «Al piano seminterra­to, ma non ci sono solo macchine in quello che ho chiamato gymnasium perché la nuova filosofia del wellness assomiglia molto di più alla cura del corpo per curare lo spirito che avevano gli antichi romani che al fitness degli ‘80. In più oggi non dobbiamo più nascondere gli attrezzi per il fitness, perché sono belli come un complement­o di arredo. E così la palestra entra nel living room». Infatti, nel gymnasium di casa Technogym ci sono quadri, divani, libri, sculture. E un biliardino. In cristallo però. «È la mia passione per il design, le cose, un pezzo unico, l’ho scovato un giorno da un artigiano». Un nuovo spazio di connession­e, e coworking, dove far incontrare le idee con la storia e l’esperienza. È quello che Vibram inaugura in via Voghera 11 a Milano, in vista del Salone del Mobile. «La storia di Vibram nasce con Vitale Bramani e la sua suola del 1937, e negli anni l’azienda ha sempre investito sul design — spiega il general manager, Paolo Manuzzi —. Per la Five fingers (la scarpa che riprende la forma delle dita del piede), l’idea sviluppata è arrivata per esempio da un giovane designer. Ecco l’importanza di avere un posto dove accogliere le nuove idee». Suole tecniche e di sicurezza ma anche suole «di moda»: sono molte le collaboraz­ioni di Vibram (compasso d’oro 2017 per le Furoshiki, the wrapping sole) con maison, da Cucinelli a Carmina Campus di Silvia Venturini Fendi, portate avanti dall’azienda che ha il cuore ad Albizzate (Varese) da dove escono, numerati, tutti i marchi gialli che riprendono nella forma l’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. E che identifica­no le autentiche suole Vibram. «A marzo — conclude Manuzzi — inizieremo a produrre suole running anche per l’esercito americano». (En.rod.)

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Sabato 3 Marzo 2018
 ??  ?? In edicola ● «Living» di marzo (sopra, la cover), in vendita da mercoledì 7, al prezzo di 2 con il «Corriere della Sera»
In edicola ● «Living» di marzo (sopra, la cover), in vendita da mercoledì 7, al prezzo di 2 con il «Corriere della Sera»

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