Il rimedio antistress, una coperta «pesante»
Quando ad aprile i suoi inventori hanno lanciato una campagna di finanziamento online, l’obiettivo era racimolare 21 mila dollari. Un mese dopo ne avevano raccolti già 5 milioni. È la Gravity Blanket, trapunta hi-tech dal peso pari al 10% di una corporatura media (6,8 kg, ma c’è anche da 9 e 11,3 kg) che promette, stimolando la serotonina e riducendo il cortisolo, di combattere l’insonnia, lo stress, l’ansia.
In America va a ruba. Già usata in terapie con bambini disabili, animali e per la salute mentale degli adulti, oggi la tecnica della «coperta del peso» invade il quotidiano. Che ci sta succedendo?, chiede Jia Tolentino sul New Yorker. E sarà la soluzione una trapunta da $250?
Lavoro, troll, rigurgiti razzisti, famiglicidi, ristrettezze e global warming. Viviamo nell’età dell’ansia. Ed è il letto il campo di battaglia, dove invece di dormire scorriamo le notizie ansiogene di Twitter, c’impanichiamo pensando all’indomani. Il 70 per cento ha difficoltà ad addormentarsi, milioni soffrono d’esaurimento. Ecco perché l’idea di una coperta che c’immobilizzi è tristemente allettante.
In un mondo sempre più vorticoso, ricrea una fantasia in cui tutto si ferma. Ti obbliga a lasciarti andare. Di più. Nell’era di gadget bizzarri e realtà aumentate, la Gravity Blanket è in fondo solo una coperta. Ci dice che il sonno è naturale, che tutti, volendo, possiamo rilassarci. Riporta a un tempo più semplice, dove un papà o una mamma venivano a rimboccarci le lenzuola. Fai bei sogni, direbbe Gramellini. Costanzardo